Contanti, iniziativa incomprensibile

Migration

Marzio

Govoni*

Sono molte le carenze e gli aspetti negativi della bozza di manovra di bilancio del Governo Meloni. Tra questi la modifica della soglia minima dei pagamenti Pos, quella sotto la quale sarà consentito all’esercente di rifiutare un pagamento tracciabile. Finora esercenti e attività professionali erano tenuti ad accettare i pagamenti a mezzo Pos, rischiando una sanzione amministrativa, introdotta da pochi mesi, pari a 30 euro, aumentata del 4 per cento del valore del pagamento elettronico rifiutato. Una misura che già avevamo giudicato insufficiente, dal momento che l’importo della sanzione era poco più che simbolico. Anziché migliorare la norma e renderla più efficace nel contrasto all’evasione e ai pagamenti in nero, il Governo ha pensato invece di prevedere lo stop all’obbligo del Pos per i pagamenti sotto i 60 euro. Sarà quindi possibile per gli esercenti ed i liberi professionisti rifiutare pagamenti con carte di credito, prepagate, bancomat e qualsiasi forma di pagamento digitale, pretendendo dai clienti il pagamento in contanti, senza essere soggetti ad alcuna sanzione. Una iniziativa incomprensibile in un Paese dove l’evasione fiscale ammonta a decine di miliardi di euro all’anno; un atto che, associato a quello che innalza il tetto dei contanti a 5.000 euro, rischia di essere letto, dalle parti peggiori del mondo imprenditoriale, come una esplicita autorizzazione ad evadere. Così, mentre nel resto d’Europa e del mondo si incentiva l’utilizzo della moneta elettronica, in Italia rischiamo di tornare all’età della pietra, costringendo i cittadini a pagare in contanti. Siamo in attesa che l’Europa intervenga su norme nazionali distanti da quelle europee, e confidiamo quindi nella loro profonda revisione. Ma se la norma sarà varata chiederemo ai cittadini di collaborare alla stesura di una mappa degli esercizi e delle attività che non accettano il Pos al di sotto della soglia d’obbligo.

*Presidente Federconsumatori