di Jacopo Gozzi
Muoversi a Modena in bicicletta è possibile, ma non mancano le criticità. Da diversi mesi, varie associazioni del territorio chiedono all’amministrazione di adeguare la viabilità modenese alle esigenze di chi si muove in bici, ristrutturando i percorsi ciclabili esistenti e progettando spazi riservati a questo mezzo sulle strade. A ciò si aggiunge la richiesta, sulla scia di ciò che sta accadendo in molte città europee, di abbassare i limiti di velocità delle automobili a 30 kmh nei tratti urbani.
Ieri mattina, abbiamo provato a pedalare su alcuni snodi importanti della viabilità modenese per comprendere meglio quali siano i punti i di forza e le situazioni da migliorare. Partendo dall’intersezione tra viale Amendola e via Giardini, abbiamo percorso il primo verso l’incrocio con le vie Buon Pastore e Fratelli Rosselli. Il tratto è interamente affrontabile in bicicletta, ma le condizioni non sono ottimali: sette incroci sono, infatti, sprovvisti di attraversamento ciclabile e costringono chi pedala a scendere e trasportare il mezzo a mano, per poi risalire subito dopo l’attraversamento; ancora, nel tratto compreso tra via Brunelleschi e via Riccardo Melotti, il tratto riservato alle bici misura poco più di 40 centimetri di larghezza, creando inevitabili problemi di convivenza tra i mezzi a due ruote e i pedoni.
Superata l’intersezione con le vie Buon Pastore e Fratelli Rosselli, per proseguire verso la Stazione piccola, occorre pedalare su viale Don Minzoni, che è privo di spazi ciclabili fino all’incrocio con via Adria, con un percorso riservato contemporaneamente sia alle bici che ai pedoni. Giunti da viale Gobetti in piazza Manzoni, si può proseguire senza sostanziali difficoltà sia verso il centro in via Medaglie d’Oro, che è provvista di una ciclabile, sia verso via Cucchiari e via Vignolese. Proprio su quest’ultima, però le criticità emergono nei pressi dell’intersezione con via Marzabotto, dove la ciclabile, benché ciò sia opportunamente segnalato, termina. Un punto estremamente pericoloso, specialmente nelle ore più trafficate, si trova alla Punta, tra l’incrocio con via La Spezia e quello con via Vaciglio, dove le biciclette sono costrette dalle automobili parcheggiate a invadere il centro della carreggiata.
Ripercorrendo via Vignolese nel senso di marcia opposto, abbiamo svoltato a destra in via Marzabotto e abbiamo pedalato su via del Pozzo verso via Emilia est: in questo snodo, benché la strada sia molto larga, non ci sono né piste ciclabili, né spazi riservati a questo mezzo. Una lieta sorpresa, invece, è stato il percorso del tratto di via Emilia che porta da via del Pozzo in direzione Largo Garibaldi dove, fino al centro storico, il tragitto si presenta pulito, privo di ostacoli e facilmente percorribile.