Contributi per i centri estivi Esclusa una famiglia su due

Area Nord, amara sorpresa per 352 famiglie: fondi finiti "Con le nuove regole impennata di richieste"

Più della metà delle famiglie che attendevano il contributo per i centri estivi gestiti per conto della Unione dei Comuni Modenesi Area Nord (Ucman) non riceveranno un euro. Le conseguenze, in un momento di generale difficoltà per i continui rincari – non solo delle bollette energetiche ma anche dei prezzi – , sono piuttosto pesanti se si pensa che una settimana di centro estivo costa da un minimo di 70 fino a 140 euro. Per una famiglia iscrivere un figlio al centro estivo per i due mesi e mezzo di attività previsti significa sborsare cifre che possono arrivare ben oltre i mille euro. A differenza di quanto accaduto fino al 2021, quest’anno invece non riceveranno alcun rimborso. L’amara sorpresa riguarda 352 famiglie sui 683 richiedenti di Camposanto, Concordia, Medolla, San Felice e San Prospero. La Regione mette a disposizione dei fondi per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, gestiti dall’Ucman, che finora anche grazie alla integrazione in qualche caso dei Comuni consorziati erano bastati. Quest’anno non sarà così perché i Comuni non hanno contribuito e lo Stato non ha messo risorse aggiuntive. Prova a spiegare l’accaduto il sindaco di Concordia, Luca Prandini, assessore ai Servizi scolastici di Ucman. "Sulla selezione delle 331 domande accolte – si giustifica Prandini – ha svolto un ruolo la scelta della Regione di inserire in graduatoria le famiglie dei ragazzi con disabilità fino a 17 anni, a prescindere dall’ISEE dichiarato, che comunque per tutti era fissato su un valore piuttosto alto, di 28mila euro, per la partecipazione al bando. Di conseguenza, a parità di finanziamento, le domande sono aumentate e i 120mila euro messi a disposizione dalla Regione, cifra ferma dal 2018, sono bastati per un numero limitato di famiglie, poiché i primi 77 posti in graduatoria sono andati a famiglie che chiedevano il contributo per figli con disabilità certificata. Gli altri 233 posti sono stati, invece, coperti con domande presentate da famiglie il cui ISEE non supera i 16mila euro". Le domande ricevute nel 2022 sono state 683, contro le 477 dell’anno scorso. "La problematica – commenta Prandini – è generalizzata. Siamo fiduciosi si possa trovare una soluzione per i prossimi anni".

Alberto Greco