Coronavirus e contagi in Riviera. "Siamo terrorizzati"

Parla lo zio di uno dei giovanissimi che era in vacanza a Riccione con la minore modenese contagiata. "Appena saputo siamo tornati di corsa a casa"

Coronavirus, un tampone (Ansa)

Coronavirus, un tampone (Ansa)

Modena, 23 luglio 2020 - Non sono emersi nuovi casi di contagio in città tra il ‘popolo’ di giovanissimi entrati in contatto con la 17enne scoperta positiva all’ospedale di Riccione, dove era in vacanza con la madre e un gruppo di amici, prima di essere sottoposta a una visita per un mal d’orecchio.

Ma l’Ausl sta continuando a eseguire tamponi e verifiche su almeno settanta ’contatti’ per scngiurare altri casi positivi. Ieri però, anche a Modena, il numero dei contagi è tornato a risalire soprattutto per persone legate a un uomo rintrato dall’estero e al focolaio del prosciuttificio di Castelnuovo. Sono 12 infatti i nuovi casi a Modena e 57 in tutta la regione.

Tornando alla ragazzina, gli amici al momento risultati positivi al tampone e legati alla minorenne restano sette, oltre alla studentessa ora in isolamento a casa. I genitori dei giovani che in quei giorni hanno frequentato il noto bagno di Riccione dove il focolaio si è registrato ma anche i locali notturni della Riviera però, continuano a recarsi negli ambulatori analisi autorizzati dall’Ausl per effettuare i tamponi ai propri figli, sperando non siano rimasti contagiati.

Quel che è certo è che la positività al Covid della ragazzina ha scatenato il panico tra parecchie famiglie modenesi che, appresa la notizia, si sono messe in auto interrompendo immediatamente le vacanze in Riviera.

"Mio nipote ha effettuato il tampone lunedì – spiega lo zio di un 17enne membro di una delle diverse compagnie di giovani modenesi che sono soliti ritrovarsi nel bagno in questione – e fortunatamente è risultato negativo. Mia nipote, in quei giorni, ha preferito frequentare altri ambienti quindi il rischio è scongiurato. Il problema è che i giovani si sono mossi un po’ tutti in gruppo non solo ritrovandosi durante il giorno nel bagno ma anche frequentando i locali notturni della zona. E’ noto – spiega il professionista modenese – come tanti concittadini in estate si diano appuntamento nel famoso palazzo Chiarli, costruito negli anni Sessanta. A pochi passi c’è il bagno frequentato appunto dai nostri figli e nipoti tutte le estati. Parliamo di decine di ragazzi che in quei giorni appunto sono rimasti insieme. Non solo: nei giorni precedenti la scoperta del contagio la 17enne poi risultata positiva insieme ai sette amici si è recata nella nota discoteca Villa delle Rose. Insomma, sicuramente di contatti ce ne sono stati ma mio nipote, come detto, è risultato ad esempio negativo. Quello che posso dire è che appena abbiamo preso la notizia noi, così come tante altre famiglie siamo scappati a casa perchè si è scatenato il terrore".

E in città infatti, vista la ’dimensione’ del cluster e soprattutto visto che si tratta di giovanissimi, non si parla d’altro.  

Tra Rimini e Modena sono stati tantissimi appunto i test effettuati sui giovani frequentatori del bagno e una settantina di persone (quasi tutti ragazzi) sono finiti in isolamento domiciliare. Non si esclude che i numeri di contagiati nelle prossime ore crescano: sono ancora diverse, infatti, le famiglie modenesi che attendono gli esiti del tampone effettuato sui propri figli.