Corpi ‘parlanti’, battesimi e la zuppa inglese

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SUL poster di Mafalda di Quino che un’amica tiene appeso in camera c’è una celebre frase di Gabriel Garcia Marquez: ‘Per il mondo sei solo una persona, ma per qualche persona sei tutto il mondo’. Già: ogni persona è un mondo, e il festival quest’anno prova a esplorarne tutte le strade. E noi, con il ‘classico’ alfabeto, cerchiamo di pescare qualche perla in questo mare di iniziative.

A come ANATOMIA. Il nostro corpo ‘parla’ e si lascia raccontare. Lo vediamo nelle antiche tavole di Berengario da Carpi esposte all’Accademia di Scienze lettere e arti di Modena, e anche nelle potenti opere di Hermann Nitsch ospitate all’affascinante Teatro Anatomico.

B come BATTESIMO. Nascere, venire al mondo, ricevere un nome come ingresso nella comunità degli uomini di Dio. All’Archivio storico diocesano di Modena le annotazioni sui registri parrocchiali ci conducono a scoprire storie antiche.

C come CAMPIONE. Gino Bartali fu un asso sui pedali ma anche un uomo giusto che fra il 1943 e il 1944 salvò centinaia di persone dalle persecuzioni nazifasciste: ce lo ‘svelerà’ Michele Dalai nel suo recital di sabato sera a Carpi.

D come DIGNITÀ. Una virtù essenziale, oltre che un principio e un diritto che ogni uomo può rivendicare. Ne parlerà il professor Michael Rosen, docente di Etica e Teoria politica ad Harvard. Mentre una mostra a Villa Giacobazzi di Sassuolo ci insegna a ridare valore a quello che viene considerato scarto.

E come EDITH. Una donna impegnata nel sociale, soprattutto per il riconoscimento dei diritti delle donne. E poi una monaca che ha pagato con la vita l’opposizione al nazismo. Edith Stein, ovvero Santa Teresa della Croce, patrona d’Europa, rivive nella rilettura di Lella Costa, domenica sera a Sassuolo.

F come FLORA URBICA. In città esistono erbe spontanee, che spuntano dai marciapiedi o ‘abitano’ accanto ai muri. Le potremo ‘chiamare col loro nome’ grazie alle visite guidate nelle strade del centro, con gli esperti dell’Orto botanico dell’Università di Modena.

G come GREGORY. Fondatore del festival, profondo intellettuale e gran gourmet, ha accompagnato con sapienza, arguzia e ironia la crescita della rassegna. I menù filosofici di questa edizione sono una ‘compilation’ della sua enciclopedica creatività.

H come HEINICH. La sociologa francese ha dedicato il suo ultimo libro all’identità e alle concezioni del sé. Verterà proprio su questa domanda, ‘Come si può essere se stessi?’, il suo intervento di domenica a Sassuolo.

I come ILLUSTRISSIMO. Era il Principe e l’Excellentissimo Signore: il potere ducale estense si costruiva e si celebrava anche nelle immagini, nei documenti, nella retorica. Ce lo rammenta l’interessante mostra allestita all’Archivio di Stato.

L come LAVORO. Si dice che nobiliti l’uomo. Ma quante fatiche e quante lotte sono state necessarie alle persone per conquistare diritti e tutele? Venerdì sera in piazza Grande a Modena Pamela Villoresi le ripercorrerà tra racconti, musica e poesie.

M come MASCHERA. Tutto viene da lì. In latino, infatti, ‘persona’ è proprio la maschera. Ecco allora le lezioni di Marc Augé e di Remo Bodei, ma anche gli scambi di persona e le finzioni dei protagonisti del ‘Don Giovanni’ di Mozart, sabato al teatro Comunale Pavarotti.

N come NOMIGNOLI, gli ‘scutmai’; che ti appioppano e ti restano incollati per tutta la vita. Sempre originale e fulminante, lo scrittore Ugo Cornia prenderà ispirazione dai documenti dell’Archivio Storico del Comune di Modena per regalarci raccontini ‘in diretta’, sabato pomeriggio.

O come OLOGRAMMA. Tre duchi con lo stesso nome, Francesco I, II e III, che hanno abbracciato due secoli. Al Palazzo Ducale di Sassuolo una speciale proiezione ci permetterà di ‘incontrarli’, ascoltando e vedendo un dialogo immaginario fra loro.

P come PORTRAITS. Storie di ordinaria anormalità e di eccezionali persone comuni nella rassegna cinematografica al Filmstudio 7B. Mentre al Museo della figurina, fra le atmosfere pop di Fiorucci, possiamo tornare a indossare i look anni ’80, e portare a casa un ritratto fotografico.

Q come QUIS ES HOMO? Chi sei, uomo? Dal Medioevo all’Umanesimo, la cultura e il pensiero vertono sempre su questo enigma e sull’intelletto singolare. Massimo Cacciari ne seguirà le tracce, sabato pomeriggio in piazza a Carpi.

R come RELIQUIE. Il ricordo e la testimonianza dei santi e delle vite luminose passano anche attraverso la venerazione dei loro resti mortali. Ai Musei del Duomo di Modena, quaranta preziosi reliquiari custodiscono questi ‘Corpi celesti’.

S come SOSIA. Vi piacerebbe scoprire un vostro ‘doppio’ fra i dipinti e i capolavori della Galleria Estense? Un software elaborato al Dipartimento di Ingegneria vi osserverà, vi scruterà e vi indicherà quali siano i personaggi a cui assomigliate di più.

T come TENERA è la luce nei paesaggi e nei ritratti di Oscar Sorgato, straordinario chiarista di origini modenesi, dalla pennellata dolce e delicata: ai Musei Civici di Modena una selezione delle sue opere, come finestre sulla società milanese degli anni ’30 del Novecento.

U come UMANI. In questo mondo inacidito possiamo ‘Sopravvivere’ lasciando accesa la fiaccola dell’umanità: sabato pomeriggio in piazza Grande lo ascolteremo dalla viva voce di Stefano Massini, emozionante narratore e autore teatrale.

V come VOLTO. Lo potremo finalmente guardare negli occhi. Tecnologie digitali e approfondite analisi hanno permesso di ricostruire il viso della mummia di bambino della raccolta egiziana dei Musei Civici di Modena. Mentre a Carpi, accanto alle preziose incisioni di Picasso e Chagall esposte ai Musei di Palazzo dei Pio, uno spettacolo itinerante ci presenterà ‘Volti di polvere’, fra noi e l’aldilà.

Z come ZUPPA INGLESE, patrimonio dell’umanità e della modenesità, e regina dei menù filosofici. Dopo aver nutrito la mente, ci meritiamo un gran finale in dolcezza. Da assaporare di persona.