
Il professore ordinario di Topografia e Cartografia a Ingegneria ’Enzo Ferrari’
Modena, 18 maggio 2025 – Alessandro Capra è uno dei 4 candidati alla carica di rettore dell’università di Modena e Reggio Emilia per il prossimo sessennio 2025-2031. Si voterà il 4 giugno. Ingegnere, docente e ricercatore, è nato a Bologna nel 1961. Laureato in Ingegneria Mineraria oggi è professore ordinario di Topografia e Cartografia al Dipartimento di Ingegneria ’Enzo Ferrari’ (Dief), di cui è stato 6 anni direttore del medesimo Dipartimento. Ha guidato progetti di ricerca nazionali e internazionali, contribuendo alla crescita della sua disciplina. "Ma credo fermamente che il sapere debba andare oltre i confini dell’università. Per questo – racconta Capra – ho scelto di fare volontariato come ufficiale della Croce Rossa Italiana Corpo Militare e come istruttore subacqueo per la Protezione Civile".
Professore come è maturata la decisione di candidarsi?
"Direi soprattutto il desiderio di costruire il futuro del nostro ateneo innovando in didattica, ricerca, terza missione: in altre parole, proiettare l’ateneo in MoReFuture, facendolo in modo partecipato e condiviso, cioè creando equilibri che, in una università multidisciplinare come la nostra, devono nascere attraverso la consapevolezza delle differenze e l’ascolto delle diverse realtà".
Come pensa di innalzare ulteriormente il prestigio dell’ateneo?
"Potenziando reciprocamente la collaborazione tra didattica, ricerca e terza missione e sviluppando verso l’esterno un elevato grado di centralità e autorevolezza, in modo che Unimore venga percepita come un attore fondamentale del territorio locale, regionale e nazionale".
Come vede il rapporto con gli studenti e come pensa di affermare il diritto allo studio?
"L’università nasce dagli studenti, che devono essere al centro del sistema formativo e organizzativo dell’ateneo. A tutti vanno garantite le migliori condizioni di studio ed è essenziale aumentare i servizi e diminuire il costo per la vita degli studenti, potenziando le attuali misure di esonero per merito e necessità e perseguendo un incremento del numero degli alloggi e studentati, nonché una diminuzione del loro costo. Massima attenzione poi agli spazi di lavoro, di studio e di incontro: aule, laboratori didattici, sale studio, luoghi di aggregazione, strutture sportive. Tutti gli studenti necessitano di biblioteche e sale studio aperte anche di sera, e quelli di Reggio Emilia di una mensa".
Modena e Reggio Emilia possono aspirare ad essere reali città universitarie?
"Le due città devono cogliere l’importanza formativa, culturale e socio-economica della presenza di studenti. I Comuni di Modena e Reggio Emilia, e gli altri attori pubblici e privati, devono essere consapevoli del ruolo e dell’importanza dell’università: le occasioni di crescita formative offerte dall’Ateneo, le opportunità di accoglienza, grazie al miglioramento dei servizi agli studenti, le proposte lavorative offerte da enti pubblici e privati per figure di alto profilo".