ALESSANDRO TREBBI
Cronaca

"Così Greg è entrato nella leggenda del nuoto"

Il coach Fabrizio Antonelli rivela il segreto di Gregorio Paltrinieri: una rinascita mentale e tecnica che lo ha portato al successo olimpico per la terza volta consecutiva.

"Così Greg è entrato nella leggenda del nuoto"

Il coach Fabrizio Antonelli con Gregorio Paltrinieri

Carpi, 7 agosto 2024 – Dietro i successi di Paltrinieri, almeno quelli degli ultimi cinque anni, c’è un allenatore che col campione di Carpi ha stretto un sodalizio tecnico e umano fortissimo. È Fabrizio Antonelli, che con la voce rotta dall’emozione ha raccontato a lungo come sia cambiato e migliorato ‘Greg’ per tornare di nuovo sul podio, ancora, per la terza Olimpiade consecutiva. "Penso che il capolavoro Paltrinieri non lo abbia fatto qui a Parigi, ma lungo il percorso" le sue parole.

Ovvero, ci spieghi?

"A 30 anni rimettersi completamente in discussione non è da tutti, un giorno vi farò vedere i suoi dati. Nell’arco di questi tre anni Gregorio si è completamente reinventato, non poteva più passare dalla stessa strada e ne ha fatta un’altra completamente diversa. Da campione olimpico ha accettato compromessi, ha accettato di cambiare".

Cosa è questa ‘nuova versione’ di Gregorio di cui ha parlato lui stesso?

"È più una maturazione mentale perché approccia in modo più freddo, accetta le situazioni che si creano in vasca come in acqua aperta, penso che questo si veda. Tira nelle batterie? Beh ci sta, sapevamo che qui a Parigi era dura come lo era stato ai Mondiali di Doha. Il contesto è diverso, deve battagliare per vincere qualcosa".

Torniamo alla gara dei 1500... se la aspettava così?

"Finke ha fatto una gara pazzesca, ha distrutto il record del mondo. In batteria si è risparmiato e si è scatenato in finale, bravissimo. Lui ha la capacità di chiudere forte, come Wiffen, cosa che Gregorio non ha, sanno che se hanno bisogno accelerano e toccano prima. Ai 1200 ho visto che Paltrinieri stava rimontando, ma era sui 700 metri che ci eravamo immaginati un cambio di ritmo, ma Finke andava fortissimo e ai 1200 sapevamo che con lui la storia era già chiusa".

Emozionato?

"Io ero più emozionato sugli 800, perché era più difficile, con un campo partenti più ostico per lui. Lì ha fatto il vero miracolo di questi Giochi".

Cosa gli ha detto finite le gare?

"Sono onorato di essere parte di questo progetto e della storia di Paltrinieri. Gliel’ho detto, tu sei un ‘genio’ del nuoto, fai un lavoro da centrocampista durante la settimana ma il gara sei un numero dieci".

Pensate al ritiro?

"Dopo le acque libere vedremo. Gregorio ha pieno diritto a una vacanza vera e poi deciderà lui. Ormai è una leggenda, uno dei più grandi atleti della storia prima, con due medaglie qui a trent’anni ha aggiunto l’ultimo tassello. Se a gennaio arriverà e mi stringerà la mano dicendomi che smette io non potrò fare altro che inchinarmi e dirgli grazie".