
"La posa della prima pietra del centro di intelligenza artificiale di Unimore – dice il rettore Carlo Adolfo Porro – è il passo iniziale di una riqualificazione molto importante per l’ateneo. Insieme alle altre istituzioni pubbliche e ai privati stiamo contribuendo alla Modena del futuro, alla riconversione della città".
Professor Porro come nasce il progetto?
"Ci sono vari aspetti da considerare. Anzitutto il centro aggiunge una ampia disponibilità di spazi e laboratori per i docenti, i ricercatori, gli studenti, i dottorandi. Va detto che ormai da anni abbiamo una lunga e riconosciuta attività in campo informatico: come da detto anche il presidente Bonaccini nel settore dei Big Data e materie connesse la nostra regione davvero aspira a diventare una Data Valley. Una sorta di aggiornamento della Motor Valley attraverso una grande spinta sul digitale. A Modena e a Reggio non a caso il nostro sviluppo si concentra molto su queste materie".
In che senso?
"Il digitale, l’informatica sono ormai da decenni uno degli assi portanti di Unimore, con la presenza di tanti gruppi di eccellenza e crescono anche le studentesse che ora solo al 20% in un settore tradizionalmente purtroppo maschile. Ora siamo in piena evoluzione della IA e ciò ha sviluppi molto chiari anche per il nostro territorio".
Ci spiega meglio?
"Abbiamo un gruppo di eccellenza di AI, con caposcuola la professoressa Cucchiara: sono colleghi che hanno una rete di contatti molto estesa in giro per il mondo. Inoltre l’ateneo è parte dell’hub legata ai fondi PNRR e quindi attraiamo denari".
In che modo?
"Facendo parte di gruppi di ricerca internazionale partecipiamo ai bandi della Comunità Europea che investe molto nei settori informatici. Ma è utilissimo anche avere interazioni con i grandi centri di informatica, come Cineca e l’azienda Leonardo oppure le collaborazioni con aziende internazionali".
Non sempre il pubblico comprende bene a cosa serva l’intelligenza artificiale al di là di chatGPT, può spiegare?
"Parliamo di un argomento che è fortemente centrale nella nostra società, pensiamo ad esempio all’applicazione della IA al mondo delle analisi mediche, alta innovazione nell’interazione tra scienze mediche e ingegneria. Ma l’applicazione dell’intelligenza artificiale investe anche il nostro territorio in maniera centrale. Pensiamo al settore ceramico e l’automotive, certamente, ma l’ateneo collabora anche con comparti della pubblica amministrazione".
Unimore diventa più attrattiva, ma resta il grosso problema dell’insufficienza di posti letto.
"La disponibilità di posti è sufficiente per le strutture che ospitano gli studenti esenti dal pagamento o quasi mentre con il Comune stiamo lavorando per centinaia di posti nel comparto di via Bonacorsa a San Barnaba. Inoltre la Conferenza dei rettori ha appena scelto dei progetti da finanziare e speriamo di essere tra questi perché potremmo aumentare il numero di posti in tali strutture".
Stefano Luppi