Covid: con Butterflife i sensori anti Coronavirus. "La salute a portata di mano"

La startup Vst brevetta un dispositivo medico che misura contemporaneamente 5 parametri vitali: "Utile per monitorare i malati"

L’ingegner Matteo Corradini, ad Vst, con il dispositivo Butterflife (foto Scano)

L’ingegner Matteo Corradini, ad Vst, con il dispositivo Butterflife (foto Scano)

Modena, 16 dicembre 2020 - Un dispositivo medico nato in tempi non sospetti, quando tra le sue applicazioni si pensava a settori come trasporto, industria, fitness; è oggi un apparecchio dalle enormi potenzialità nella lotta al Covid. ’Butterflife’, così si chiama, è stato selezionato tra i quindici progetti migliori (su 500 imprese partecipanti) di ’Covid-19 Challange’, il concorso di idee lanciato da Marzotto Venture Accelerator e Università campus biomedico di Roma. Gli ideatori del dispositivo sono le menti di Vst, startup nata in collaborazione con Unimore diretta dall’amministratore delegato Matteo Corradini e presieduta dal professor Sergio Fonda, docente in pensione di Bioingegneria elettronica e informatica a Unimore.

"Lo strumento – spiega il prof Fonda – è l’unico al mondo con software certificato che misura contemporaneamente, in tempo reale ogni 5 secondi e per un minuto e mezzo, cinque parametri vitali fondamentali: frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, ossigenazione del sangue, pressione arteriosa e temperatura corporea". Un unico strumento che in pochi secondi rileva cinque parametri vitali e quindi comunica eventuali anomalie all’utente: "Non è un apparecchio autodiagnostico – spiega Fonda – ma un dispositivo medico in classe 2A che dà un risultato certificato, perché i dati che comunica sono certi e utilizzabili da un medico".

Lo strumento funziona se collegato alla rete internet, si accede con una password (è possibile creare infiniti account) inserendo le proprie generalità e caratteristiche fisiche (età, peso, altezza...) ed è possibile trasferire i risultati anche al proprio medico di famiglia. "Può essere usato da chiunque – spiegano ancora gli ideatori – basta ’abbracciare’ con le mani il dispositivo e dopo 90 secondi apparirano sul display i valori relativi a ogni parametro, rilevati con un intervallo di 5 secondi ognuno. Importante anche la presenza di un tracciato Ecg completo".

In piena pandemia - quando a ogni malato di Covid a domicilio è consigliato tenere a portata di mano un saturimetro - un dispositivo che rileva altri quattro parametri diventa particolarmente interessante: "Stiamo lavorando con l’Ausl per poterlo sperimentare con i malati Covid che si trovano a casa", rivelano da Vst. Lo strumento esclude inoltre il contatto diretto tra medico e paziente, annullando il rischio contagio. È già in dotazione in alcune farmacie e aziende: "Alcune imprese del territorio particolarmente attente al welfare stanno utilizzando ’Butterflife’ in versione totem", aggiunge Fonda. I dipendenti, con la propria password, fanno così un veloce check-up prima di entrare in azienda. Il dispositivo portatile - leggero e non ingombrate, costa circa mille euro: "Un unico apparecchio può essere usato da un numero illimitato di persone", aggiungono gli ideatori.

In epoca pre Covid, lo strumento era stato pensato per trovare applicazione sui volanti di autobus o camion, su grandi macchinari industriali, nelle palestre, in modo da segnalare potenziali pericoli in caso di malori. Oggi la pandemia da Covid apre le porte a questo dispositivo ad altre realtà, come le case di riposo. Il fatto di essere stati selezionati dal ’Covid-19 Challange’ garantisce alla startup modenese importanti contributi e un supporto marketing: "Speriamo così di riuscire a lanciare sul mercato un prodotto innovativo e unico al mondo", dicono il prof Fonda e l’ad Corradini. Del team fanno parte anche Andrea Malagoli, Giovanni Faglioni, Anna Vittoria Mattioli, Marco Serafini, Stefano Dall’Olio, Matteo Raimondi e naturalmente Unimore.

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