"Io nei due anni del Covid, essendo di Viterbo, non sono mai venuta a lezione a Modena, ma avendo la fortuna di avere un appartamento con un affitto che mi posso permettere, ho deciso di non mollarlo neppure in quel periodo. Temevo di perderlo".
Lo spiega la studentessa Francesca Di Cesare che racconta come vive questo problema della difficoltosa ricerca dell’alloggio a Modena: "Sono qui dal 2019 per studiare farmacia. Una volta arrivata, dopo mesi di ricerca, ho trovato un appartamento decente con un prezzo adeguato alle mie possibilità. Ovviamente non è stato semplice e per questo non l’ho abbandonato durante la pandemia perché poi sarebbe stato impossibile ritrovare una offerta del genere".
La giovane specifica che "la casa è a Modena nord mentre il dipartimento di Farmacia è in via Campi, a est: per recarmi a lezione uso i mezzi pubblici e ci impiego circa un’ora".
Poi la giovane aggiunge particolari – che si possono sicuramente definire, in certi casi, spiacevoli – riguardo la ricerca della stanza: "Purtroppo nella ricerca dell’alloggio qui si va incontro anche a diverse limitazioni. C’è chi vuole solo studentesse, chi solo studenti maschi, c’è chi vuole solo persone maggiori di 25 anni e chi vuole solo lavoratori. A volte mi sono anche imbattuta in rifiuti su base razziale e religiosa. Dunque se avessi la bacchetta magica metterei a disposizione più case per studenti con prezzi adeguati a questa fascia di utenza".
s. l.