Covid, insegnante positiva malgrado il vaccino a Modena. "Duecento alunni in Dad"

Alla scuola media ’Guidotti’ otto sezioni in ’quarantena’. La preside Ferrara: "Genitori avvisati subito, non potevo fare di più"

La dirigente scolastica Antonietta Bianca Ferrara

La dirigente scolastica Antonietta Bianca Ferrara

Modena, 20 aprile 2021 - All’Istituto comprensivo 7 di Modena ci sono 53 classi con 1.260 studenti, il 16% dei quali svolge didattica a distanza. Circa 200 alunni di 8 classi delle Guidotti da lunedì hanno sospeso la didattica in presenza in attesa di un tampone. "Non esistono focolai. Una persona sola è risultata positiva al Covid". I numeri sono fondamentali per comprendere lo sforzo organizzativo della scuola che, di concerto con l’Ausl, consente ogni giorno ai ragazzi, in piena pandemia, di partecipare alle lezioni in presenza in sicurezza. Come spiega il dirigente scolastico, Antonietta Bianca Ferrara.

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Perché si è arrivati all’isolamento di otto classi? "La persona contagiata è una docente che ha fatto venti giorni fa il vaccino e che per un eccesso di zelo, avendo un raffreddore, venerdì è andata a fare un tampone rapido. Mi ha subito informata della positività e abbiamo chiamato l’Ausl per far disporre il tampone molecolare che ha confermato il primo risultato. La docente insegna in nove classi; le lezioni in presenza sono iniziate il 12 aprile e lei è entrata in contatto con otto classi che ora sono a casa e stanno facendo il tampone".

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Quando ha informato le famiglie di questo fatto? "Non appena abbiamo avuto la certezza dal Servizio di igiene pubblica, come prevede il protocollo. Sono rimasta in contatto costante con il Dipartimento che mi ha comunicato l’esito domenica mattina alle 9 e mezza al telefono. Nel giro di due ore abbiamo organizzato gli elenchi e abbiamo inviato una prima comunicazione ai genitori per agevolarli nella loro organizzazione familiare, anticipando loro che appena possibile avrei inviato la lettera ufficiale dell’Ausl con l’orario dettagliato della didattica a distanza.L’organizzazione è complessa perché ho diversi docenti che hanno classi sia in presenza che in didattica a distanza".

Qualche genitore ha lamentato mancanza di informazione.

"L’informazione è stata data in maniera tempestiva rispetto a quello che come dirigente posso fare. Per garantire la privacy non posso dire chi è la persona che ha contratto il Covid. E credo che in questo modo si possa invogliare maggiormente i genitori a comunicarci eventuali stati di isolamento e quarantena. Io ho istituito una casella di posta elettronica dedicata che sta funzionato benissimo perché i genitori si sentono più liberi di comunicare. Questo patto di riservatezza ci dà una maggiore informazione: i genitori si sentono più a loro agio nel comunicarmi situazioni che preventivamente mi consentono di mettere immediatamente in atto la procedura con l’Ausl".

Il nuovo protocollo di gestione dei casi Covid funziona? "Guardi la collaborazione con l’Ausl è costante e puntuale. I tempi si possono allungare un po’ se nella stessa giornata devono fare tamponi tante classi. Ma le assicuro che prima dell’ultimo lockdown la situazione era peggiore. Personalmente andrebbe chiarita meglio la questione del rientro al ventunesimo giorno, come prevede il protocollo nazionale: pur permanendo la positività non c’è rischio di contagio e gli alunni possono rientrare. Forse si potrebbe decidere di prolungare un po’ l’isolamento della persona magari fino all’esecuzione di un terzo tampone. Ma non spetta a me deciderlo".

Le scuole sono luoghi sicuri?

"Sono luoghi in cui vengono applicati i protocolli. Ma non si può far finta che la pandemia non esista. Purtroppo è possibile che uno si contagi quando va al supermercato. Dal nostro osservatorio possiamo dire che ci si contagia perché un convivente ha contratto il Covid sul luogo del lavoro. Nell’80% dei casi i bambini o i docenti si contagiano in famiglia o comunque fuori dalla scuola".