Covid Modena, Mussini. "Mascherina essenziale per stoppare il virus"

Il direttore di Malattie Infettive, Crisina Mussini: "Se tutti la indossassimo sempre i contagi si ridurrebbero sensibilmente"

Cristina Mussini, direttore di Malattie Infettive del Policlinico

Cristina Mussini, direttore di Malattie Infettive del Policlinico

Modena, 4 ottobre 2020 - L’aumento dei contagi è pressochè costante: parliamo di una trentina di nuovi positivi al giorno. Per bloccare la diffusione del Covid si parla di introdurre misure più stringenti: non è un ritorno al lockdown ma una prevenzione maggiore con l’utilizzo di mascherine anche all’aperto e sanzioni pesanti per chi crea assembramenti o – è il caso dei locali – li favorisce. A sottolineare come soprattutto in questo momento sia fondamentale non abbassare la guardia è Cristina Mussini, direttore della struttura complessa di Malattie Infettive. A cosa è legata questa escalation? "Sicuramente agli assembramenti. Durante le vacanze estive le persone hanno ripreso a circolare normalmente, spesso senza utilizzare dispositivi di protezione. In particolare i giovani che non hanno adottato alcuna precauzione. Al rientro dalle ferie, poi, sono tornati a casa e il virus si è diffuso in particolare all’interno delle famiglie e, successivamente, negli ambienti scolastici e nei luoghi di lavoro. Come abbiamo visto nel mondo del calcio; si fa presto a passare da uno a tanti". Qualcuno nei mesi scorsi affermava che il virus era cambiato, era divenuto ‘meno aggressivo’ Che ne pensa? "Non è cambiato e non può cambiare. Ha un genoma scolpito nella pietra. Era cambiata l’età di chi restava contagiato, ovvero i giovani che fortunatamente non hanno affollato le terapie intensive. Ovviamente più aumenta l’età, più i casi sono gravi. E’ una buona notizia il fatto che il virus non muti, come nel caso invece dell’ Hiv perchè è più semplice individuare il vaccino". Cosa ne pensa della decisione di allungare lo stato di emergenza? "Era quello che si doveva fare. La nostra situazione è la migliore in Europa ma i casi aumentano quotidianamente. Così come sono aumentati i tamponi. Se i numeri restano così alti potremmo arrivare ad assettarci, come accaduto in Germania. A furia di tamponare e mettere le persone in quarantena, infatti, si è riusciti in quel caso a bloccare l’infezione". Crede che l’utilizzo della mascherina anche all’esterno possa servire a contenere il contagio? "Assolutamente sì perchè è chiaro che impedisce a chi ce l’ha di diffonderlo. Se tutti portassimo la mascherina arriveremmo al traguardo di zero contagi come avvenuto in Cina. Ma qui la dittatura non c’è e pare che risulti ai più molto difficile rispettare le distanze. Altro accorgimento che aiuterebbe moltissimo". Per quanto riguarda invece la situazione scuole; i contagi aumentano. Crede si rischi una nuova chiusura? "No se siamo sufficientemente bravi a far rispettare le regole. Credo ad esempio che, se un bambino ha febbre, debba essere sottoposto a tampone per scongiurare ogni dubbio. Va subito escluso il contagio, non è sufficiente tenerlo a casa. Ricordiamoci che tutto dipende da noi, dal nostro senso civico. Altro fattore importante: il vaccino antinfuenzale che aiuta anche a distinguere le due patologie". Sono aumentati anche i ricoverati? "Abbiamo una quindicina di malati Covid ricoverati in malattie infettive e sono quasi tutti anziani". E’ molto lontano il vaccino? "Non così tanto. Potrebbe verosimilmente essere testato presto anche a Modena".