Covid e ressa per lo shopping di Natale, il vescovo di Modena: "Folla impressionante"

Erio Castellucci: "Non abbiamo imparato la solidarietà e il rispetto per le persone. C’è ancora tanta sofferenza"

Mons. Erio Castellucci Arci Vescovo di Modena

Mons. Erio Castellucci Arci Vescovo di Modena

Modena, 1 dicembre 2020 - "A giudicare da quello che succede in questi giorni mi verrebbe da dire che non stiamo imparando. Sì, non stiamo imparando la solidarietà. Ma anche più semplicemente il rispetto per le persone vicine".

Dalle finestre dell’arcivescovado di corso Duomo c’è una visuale molto ampia sul centro di Modena. E quindi sul via vai continuo delle persone che nel fine settimana si accalcano per acquisti e per un aperitivo prima del coprifuoco. "È un’immagine impressionante" confida il vescovo a chi gli chiede un bilancio di questi oltre otto mesi dall’inizio della pandemia.

In estate mons. Erio Castellucci aveva raccolto un po’ di idee in un libretto (della Cittadella editrice) interessante e provocatorio: ‘Faccia a faccia. Spunti per comunità dal volto igienizzato’. Aveva cercato di leggere gli sguardi delle persone e descrivere quel tratto che in questi mesi rimane sotto la mascherina.

"Forse bisognerebbe aggiornare un po’ i dati sui contagi, che sono stati tanti anche per la nostra città, e i numeri delle persone che sono morte o hanno subito un lutto o si sono ammalate. Per il resto credo che sia un testo ancora valido". Ieri se ne è tornato a discutere allo ‘SpazioF’, l’incontro in streaming promosso dalla Fondazione di Modena.  

Gli effetti della seconda ondata sono uguali alla prima? "No, in effetti si dovrebbe aggiornare anche questo nel libro. Con la seconda ondata lo stato d’animo delle persone è meno costruttivo, c’è più rassegnazione e meno speranza anche se la prospettiva concreta di un vaccino nei primi mesi del 2021 ha riacceso le attese. Però la sofferenza è ancora tanta per tutti, anche per la Chiesa: domenica sera è morto il secondo prete della nostra diocesi con il Covid. Nonostante questo c’è un mare di solidarietà anche nelle nostre comunità cristiane che spesso non viene pubblicizzato: c’è una dedizione e una capacità di tirare fuori energie positive che impressiona. Ma come al solito fa più rumore chi protesta e non chi si china sull’altro".  

C’è fibrillazione per la messa della vigilia di Natale. È vero che si può celebrare la nascita di Gesù anche due ore prima di mezzanotte? "Sì, anche tre o quattro ore prima. Ho sentito l’affermazione del ministro, ma nessun vescovo, che io sappia, ha fatto obiezioni previe alla possibilità di anticipare la messa. Anche perché noi la celebriamo tradizionalmente a mezzanotte, ma di per sé si chiama ‘messa della notte’ e nel mondo ebraico a cui noi attingiamo per la scansione delle ore, il giorno comincia col tramonto del giorno prima. Quindi dal tramonto è già possibile celebrare la messa della notte".  

Mercoledì l’Ue presenterà le linee guida per Natale, in cui si invita a fare celebrazioni liturgiche online e a evitare i canti nelle liturgie in presenza. La Chiesa è penalizzata? "Abbiamo sperimenta to, durante la prima ondata del Covid, il lockdown nella sua forma più totalizzante e impegnativa, con il divieto a uscire di casa se non per gravi e accertati motivi, e abbiamo sospeso per otto settimane ogni celebrazione. Quindi ci sapremo adattare anche questa volta. Studieremo bene la direttiva europea e vedremo attraverso la Cei che cosa è possibile fare. Abbiamo fatto il più, vedremo come fare il meno".  

Il virus ha svelato tensioni (anche) nel mondo cattolico. "È stato come togliere il coperchio da una pentola dove l’acqua bolle serenamente. Tra i cattolici ci sono tanti segnali di contrapposizioni, dall’estrema destra all’estrema sinistra, categorie che ormai sono passate anche in politica, dal progressismo estremo che dimentica la tradizione al tradizionalismo estremo che dimentica l’aggiornamento. In mezzo per fortuna ci sono tutti i cattolici normali. Questa pandemia scoperchia un grande bisogno di rievangelizzazione sui fondamentali: chi è Dio, cosa ci chiede, che cosa ci ha chiesto Gesù".