Processo Cpl, chiesti cinque anni per l’ex presidente Casari

La maxi inchiesta per corruzione ed associazione a delinquere

Roberto Casari

Roberto Casari

Modena, 17 gennaio 2019 - Richiesta di condanna per gli ex dirigenti della cooperativa Cpl per le ipotesi di reato che a vario titolo vanno dall’associazione a delinquere, corruzione e reati fiscali.

Al termine della lunga requisitoria dei pm Pasquale Mazzei e Marco Niccolini, si è chiusa con la richiesta di condanna per i reati contestati a cinque anni per l’ex presidente Cpl Roberto Casari; tre anni per l’ex dirigente Nicola Verrini; tre per Francesco Simone, quest’ultimo a capo di Tunita, la società fondata in Tunisia ‘al soldo’ di Cpl che secondo l’accusa forniva mazzette per ungere i funzionari pubblici; due all’ex dirigente Cpl Maurizio Rinaldi (chiesta l'assoluzione invece per il reato associativo); due anni all’avvocato Massimo Ferrandino, fratello dell’ex sindaco di Ischia (assoluzione richiesta al pari di Rinaldi dall’accusa di reato associativo); due anni e tre mesi a Giorgio Montali, l’imprenditore che con le sue società collaborava con Cpl Concordia; e 375mila euro di condanna per Cpl.

La cooperativa di Concordia, ricordiamo, nel processo per le presunte tangenti per la metanizzazioni di Ischia, spacchettato tra Napoli e Modena veste il doppio ruolo di società imputata da una parte e parte civile dall’altra. Il caso scoppio nel marzo 2015 con l’arresto di nove ex dirigenti Cpl, la cooperativa che allora contava 1800 dipendenti, e l’ex presidente Casari.

v.bru.