"Crescono le nuove povertà: servono case a prezzi accessibili"

L’assessore Vandelli dopo la classifica sulla qualità della vita e il dibattito in corso sul Piano urbanistico

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di Gianpaolo Annese

"La città ha bisogno di alloggi a prezzi accessibili anche per chi sta nella cosiddetta ‘fascia grigia’", vale a dire chi è non riesce a permettersi una casa a prezzi di mercato, ma non è nemmeno nelle condizioni di fruire delle case popolari. "E leggere che c’è qualcuno che si domanda chi ci andrà ad abitare sembra una presa in giro per i tanti che fanno fatica a trovare casa". L’assessora Vandelli commenta il dibattito in corso sul piano urbanistico generale replicando alle riflessioni tra l’altro dell’ex assessore Sitta e dell’urbanista Ezio Righi. Ieri tra l’altro nelle classifiche sulla qualità della vita del Sole 24 per Modena sono emerse delle criticità legate alla densità abitativa e agli affitti molto alti.

Assessora, per la Modena futura uno dei problemi emersi è la qualità della vita in città in termini di case più alla portata economica, efficienza e possibilità di accesso ai servizi.

"E infatti una delle priorità del Pug è il sostegno agli interventi di Edilizia residenziale sociale (Ers). La città ha bisogno di alloggi a prezzi accessibili anche per chi sta nella cosiddetta ’fascia grigia’".

A che tipo di abitazioni pensate?

"Con il Pug si attivano diverse possibilità, non ci si limita ai soli Peep. Per esempio, prevedendo una quota di almeno il 20 per cento di Edilizia residenziale sociale negli interventi superiori ai 2mila metri quadri".

L’architetto Righi fa notare però che nel caso di ristrutturazioni delle aree chi demolisce può ricostruire a metà.

"Non è così. Nelle ricostruzioni non c’è alcun dimezzamento. La disciplina per gli interventi diretti è chiara: l’altezza dell’edificio che è possibile ricostruire è quella definita per ogni tessuto oppure quella preesistente. Si introduce, invece, l’elemento della qualità ecologico ambientale: la ricostruzione deve contribuire al suo incremento e il Pug prevede le modalità per calcolarlo con il Rie, l’indice dell’impatto edilizio sul valore ecologico e ambientale rispetto all’area d’intervento".

Modena è stata costruita con case grandi e a un piano piuttosto che in altezza. Se lo può ancora permettere?

"Vorrei rassicurare i proprietari di villette: nessuno vuole abbatterle. Sono tante, ma forse non rappresentano il 40 per cento del patrimonio edilizio. Comunque, cercare di rendere la città più compatta non è un obiettivo per battute da bar. Con il Pug, per esempio, introduciamo la possibilità di alzare di un piano le villette per realizzare un alloggio in più per i famigliari oppure per la locazione".

Avete annunciato la città dei 38 rioni. Eppure non tutte le zone di Modena possono considerarsi a misura di cittadino.

"Nessuno pensa che ognuno dei 38 rioni in cui è suddivisa la città debba essere completamente autonomo, ma se vogliamo che la pianificazione e la trasformazione della città non sia solo questione per addetti ai lavori, dobbiamo avvicinare i cittadini a questi temi partendo dalla realtà effettiva dei luoghi in cui vivono, evidenziando le criticità, valorizzando le connessioni tra i rioni e i processi di rigenerazione. I progetti complessi sono sottoposti all’esame e l’approvazione del Consiglio comunale".