Crimini ambientali, l’Arma fa scuola

I carabinieri incontreranno oltre mille studenti degli istituti superiori nell’ambito di un progetto sulla tutela della natura

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di Valentina Reggiani

L’ambiente soffre ogni giorno di più ma per tutelarlo occorrono cittadini consapevoli. Ecco perchè la formazione deve partire dal basso: dall’educazione dei giovani all’interno delle aule scolastiche. A questo scopo e nell’ambito del programma di educazione alla legalità, cardine del patto per Modena sicura, sottoscritto tra Prefettura e Comune nel 2016 ma anche di un programma di collaborazione tra le istituzioni e il mondo della scuola è stato presentato ieri un importante progetto al comando provinciale dei carabinieri. Presente la dirigente dell’ufficio scolastico regionale Silvia Menabue, che ha spiegato come gli incontri interesseranno oltre 1000 studenti delle quinte classi degli istituti superiori di tutta la provincia. Il progetto è stato presentato dal comandante provinciale dei carabinieri colonnello Marco Pucciatti e dai rappresentanti dei reparti specialistici dell’arma: il tenente colonnello Cristiano Spadano, comandante del Noe di Bologna e il maggiore Laura Guerrini dei carabinieri forestali, comandante Nipaf e Cites di Modena. «Abbiamo accolto con interesse la proposta di collaborazione che vede l’Arma presente nelle istituzioni scolastiche – ha detto Menabue – Il contrasto ai crimini ambientali è il primo di un percorso con l’Arma che ci si augura tocchi anche altre tematiche: dalle frodi alimentari alla tutela del patrimonio culturale». Il maggiore Guerrini ha fatto poi presente come il principio più importante sia la consapevolezza. «I militari sono come sentinelle della natura: il loro compito prioritario non deve essere quello sanzionatorio ma di educazione alla cittadinanza, a partire dalle zone rurali e montane. Le piccole azioni fanno la differenza». Nel corso del 2019 sono stati effettuati dai Carabinieri Forestali in tutta la provincia 3.465 controlli in materia di tutela ambientale. Riscontrati poi 315 illeciti amministrativi, elevate sanzioni per quasi 240mila euro e contestati 71 reati. 66 le persone denunciate. Di notevole importanza l’operazione Penelope che ha stroncato un traffico illecito di rifiuti speciali costituiti da cascami e ritagli tessili prodotti nel comparto industriale manufatturiero di Prato e smaltiti illecitamente all’interno di numerosisissimi capannoni del centro – Nord Italia, uno situato nel nostro appennino.