Crollo in casa a Marano, due feriti dimessi

Cedimento di un soffitto nello stabile di via Cavarola, gli altri coinvolti ancora in ospedale ma sono fuori pericolo, compresi i due bambini

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Il giorno dopo la grande paura, sono rassicuranti le notizie che arrivano dagli ospedali in cui l’altra sera sono state ricoverate le 6 persone coinvolte nel crollo di una porzione di soffitto (o di pavimento, per chi stava sopra) all’interno di un’immobile in via Cavarola, nel pieno centro di Marano. L’inquilino quarantenne che risiede al primo piano, e che è caduto di sotto dopo il cedimento del pavimento, è stato dimesso dall’ospedale. Dimesso anche il padre di famiglia di 38 anni che sta al piano terra. Rimangono invece ancora in osservazione, ma fuori percolo, le altre persone che si trovavano mercoledì sera al piano terra: la moglie del 38enne e i suoi due figli, in particolare un bimbo di 7 anni e una bambina di 5, oltre a un amico di famiglia. Tutte le persone rimaste coinvolte sono di nazionalità tunisina e da diversi anni vivono a Marano, dove si sono molto bene integrate nella comunità locale. Tira anche un sospiro di sollievo il sindaco, Giovanni Galli, che ha seguito personalmente tutto l’evolversi della situazione. "Stiamo ricevendo buone notizie dagli ospedali in cui queste persone sono state portate nella serata di mercoledì. A tutti loro va il mio augurio di una pronta ripresa. Intanto, dopo le verifiche dei vigili del fuoco e della Procura, una buona notizia è che la parte destra dell’immobile è stata dichiarata agibile, quindi due famiglie che l’altra sera sono rimaste fuori possono rientrare. Disporremo comunque, come amministrazione, un’ordinanza per la verifica dello stato dell’immobile. Rimane invece sotto sequestro – prosegue il primo cittadino – tutta la parte sinistra dell’immobile".

Continuano intanto gli accertamenti della Procura, per risalire a eventuali responsabilità. L’ipotesi più accreditata del crollo rimane il cedimento strutturale (è caduta una porzione di soffitto di circa 4 metri quadrati), forse per infiltrazioni d’acqua. La parte sinistra dell’immobile (quella sequestrata) appartiene a 3 proprietari diversi, uno per piano. Ora che l’uomo che abita al primo piano di questa palazzina è stato dimesso dall’ospedale, è ospitato con tutta la sua famiglia in locali messi a disposizione dalla parrocchia. Il nucleo che abitava al secondo piano della parte sinistra dell’immobile, non coinvolto nel crollo ma residente comunque nella parte inagibile della palazzina, rimane ospitato in albergo a spese dell’Unione. Il sindaco Galli ha ringraziato i carabinieri, il personale sanitario i vigili del fuoco e la parrocchia, oltre che la polizia locale che fino alle 14 di ieri ha svolto sorveglianza anti sciacallaggio.

Marco Pederzoli