"Da qui può iniziare una scalata come quella del 2000"

Migration

"Il gol di Gagno e quel Modena-Imolese, equivalgono alla nostra Brescello". E già questa dichiarazione basterebbe.

È a dir poco teso l’ex presidente canarino Gian Paolo Manfredi, non un presidente qualunque nella storia del club. Infatti Manfredi esattamente 21 anni fa si trovò nella stessa situazione di Carlo Rivetti, a +2 sul Como all’ultima giornata seppur quella storia fu scritto proprio a Brescello una settimana prima: "Non ci voglio nemmeno pensare ai playoff – ha detto Manfredi in merito alla partitissima che si disputerà sabato prossimo allostadio Braglia – vinciamo 3-0 e con 3 o 4 innesti si può rifare la scalata del 2000. Pergreffi è indispensabile, Gerli ha qualcosa in più e Azzi è di una categoria superiore. Perdere a Pistoia non ci stava, sarebbe bastato un punto in più in quella occasione per arrivare più sereni alle ultime, ma il gol di Gagno ha pareggiato quella sfortuna. È una Brescello, non ho dubbi. Una cosa così chi l’aveva mai vista...".

Sul percorso dei gialli, Manfredi racconta: "Sono andato a Gubbio, mi era venuta una visione e sono partito – ha confessato – ma sono rimasto deluso, pazienza. Ora sto malissimo, mia moglie mi rimprovera ma è fede, cosa posso farci. Se dovesse arrivare un risultato negativo perderei la parola per dieci giorni almeno. Effettivamente siamo calati un po’ a livello fisico, capitò anche alla Longobarda ma siamo nettamente più forti del Pontedera. Ho il biglietto e andrò allo stadio, ma non nascondo le mie paure, non vorrei strane sorprese".

Manfredi ha poi un consiglio per Rivetti: "Spero di festeggiare, ma vorrei che Rivetti facesse una grande festa non più con la birra – ha sorriso – ma con una grande tavolata a base di gnocco, salame e lambrusco, eventualmente pure un po’ di ciccioli e mortadella. L’incasso, lo doni in beneficienza. Polemiche da Reggio? È stato un signore Rivetti. Anche io sarei rimasto sulle mie, loro le stanno tentando tutte per farci innervosire, stanno facendo pressione e gli arbitri inevitabilmente le sentono in qualche modo. Penso al rigore per l’Imolese, a tre minuti dalla fine, sotto la curva Montagnani. Beh...".

Alessandro Troncone