Chi vive, ha vissuto o ha un legame con Cognento, sfogliando le pagine del libro di Nino Roveda ‘Villa Cognento’ non riuscirà a trattenere l’emozione. Perché questa monumentale opera di oltre 450 pagine, edita da Artestampa, è prima di tutto una grande gioia per gli occhi: ci sono, all’interno, manifesti, locandine, insegne, articoli di giornale, fotografie d’epoca, schizzi di progetti, scatti sui cantieri… In altre parole, i frame di un lungo film che sicuramente i residenti conservano nella memoria, forse un po’ sbiadito ma pronto a tornare a splendere.
Roveda, autore del libro e grande appassionato di storia locale, presenterà oggi questa fatica – la quarta, è preceduta da altri tre volumi altrettanto approfonditi – alle 20.30 alla Sala civica di via dei Traeri 100, ovviamente a Cognento. Interverranno, con lui, il cognentese Ennio Cottafavi, già presidente del consiglio comunale di Modena, monsignor Franco Borsari, parroco dell’unità pastorale Madonnina-Freto-Cognento-Cittanova e Davide Messori, consulente finanziario di Fideuram.
Il volume in questione è dedicato, in particolare, alla storia ‘umana e sociale’ della frazione dove si trova la celebre fonte di San Geminiano. E’ un tripudio di ricordi: ci sono i fasti del ristorante Aicardi, oasi nel verde che deliziò industriali (Enzo Ferrari su tutti), attori (Walter Chiari) e cantanti (Patty Pravo e Ornella Vanoni, per citarne due) e che, alcuni anni fa, venne demolito lasciando i residenti sgomenti. C’è la nascita del Terminal Dancing, inaugurato nel 1969 e che divenne il più bel locale all’aperto della città, frequentato da tantissimi ragazzi (tra loro anche Vasco Rossi). E poi le Feste de l’Unità, le glorie del gruppo sportivo di ciclismo, l’U. S. Cognentese, nato subito dopo la guerra nel tentativo di scrollarsi di dosso i traumi del conflitto. Tra i campioni più rappresentativi Luigi Vezzelli, detto Cigino, di cui ci sono bellissime foto d’epoca e uno scatto della mitica bicicletta verde perfettamente restaurata. Un posto importante, nel libro, ha anche un elenco minuzioso delle attività commerciali che, negli anni, hanno aperto e sono diventate punti di riferimento per i residenti.
Come osserva il sindaco Gian Carlo Muzzarelli nella sua prefazione, volumi come questo ‘richiedono studio e lavoro pluriennale, eppure mai come in questo caso c’è grande attualità. Si parla infatti di associazionismo, di ritrovi, di momenti collettivi: e proprio ora, in questo post-pandemia, abbiamo riscoperto il piacere della vita comune, delle emozioni condivise dal vivo e non su un social network o dietro uno schermo’. Firma la prefazione anche Ennio Cottafavi, cognentese dalla fine degli anni ‘70, che scrive: ‘Dobbiamo essere orgogliosi di vivere in questa realtà e dobbiamo tutti, senza esclusione alcuna, difendere ciò che si è saputo costruire nel tempo, e accrescerlo, perché la qualità della vita è migliore quando si riesce a collaborare, a darsi una mano per essere una comunità attiva e coesa’.
Davide Miserendino