Dal 2012 perse quasi mille imprese "Ora pratiche snelle e meno tasse"

L’appello delle associazioni di categoria per rilanciare l’Area Nord, ’indebolita’ da terremoto e pandemia: "Occorre accelerare sul restauro di teatri e chiese. I cantieri a rilento danneggiano l’intera comunità"

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Snellire le procedure burocratiche, accelerare la ricostruzione dei luoghi di socialità, maggiori interventi per rivitalizzare i centri storici della Bassa modenese. Sono queste alcune delle proposte avanzate dai rappresentanti delle associazioni di categoria che giovedì, a Mirandola, si sono confrontati con le istituzioni. ’2012-2022: l’economia non trema: la situazione delle imprese a dieci anni dal sisma’, è il titolo della tavola rotonda alla quale hanno partecipato anche le autorità locali, esponenti della Regione e dell’Unione dei Comuni dell’Area Nord, patrocinatori dell’iniziativa. E’ stato un momento per riflettere insieme ed evidenziare le criticità che persistono e che impediscono la piena ripartenza dei paesi del cratere sismico.

"Tantissime cose sono state fatte dal 2012. Credo che, dal punto di vista della ricostruzione – afferma Cesare Galavotti, presidente CNA Area Nord – l’esperienza maturata su questo territorio possa rappresentare un esempio virtuoso. Ciò non toglie che rimangano questioni aperte sul tavolo della ricostruzione, ad esempio quelle relative al rallentamento che stanno subendo i cantieri, con un danno rilevante per l’economia e per l’intera comunità. Il contesto economico, fatto di prezzi in costante crescita, di difficoltà di approvvigionamento e dal generale clima di incertezza, ci spinge a richiedere una proroga generale dei tempi ed uno snellimento delle procedure sia delle pratiche Mude che di quelle Sfinge. Tante imprese, infatti, non presentano i saldi finali per evitare la chiusura in perdita dei cantieri. Per ridurre i tempi dei cantieri serve anche prevedere corsie preferenziali rispetto a richieste di documenti spesso incomprensibili e risolvere paradossi normativi, con quelli che regolano l’installazione di pannelli fotovoltaici su edifici storici". "Una nostra recente fotografia del tessuto economico – afferma Gilberto Luppi, presidente Generale Lapam Confartigianato – segnala che al 31 marzo 2022 sono 7.766 le imprese attive nell’Unione Comuni Modenesi Area Nord, con un calo nei dieci anni 2012-2022 di 945 imprese, il 10.8%. Se da un lato il sistema produttivo è ripartito, dall’altro il comparto edile, già protagonista della ricostruzione, sta ora soffrendo. Paradossalmente, non per mancanza di lavoro, ma per mancanza di liquidità e per la complessità delle procedure. Infine occorre accelerare sul restauro di chiese, municipi, castelli, teatri... elementi fondamentali di socializzazione e di identità dell’intera comunità".

"A dieci anni di distanza dal sisma la situazione, per quello che riguarda le attività di commercio, servizi e pubblici esercizi – afferma Mario Calanca, componente della Presidenza Provinciale Confesercenti– pur migliorata, rimane critica. Le cause sono da ricondurre alle tempistiche della ricostruzione: se la parte privata è di fatto quasi conclusa, il recupero degli immobili pubblici procede a rilento, andando a incidere sulla ricostruzione della rete commerciale del centro. Proponiamo interventi sulla fiscalità locale, azioni sui regolamenti della tassa rifiuti per scongiurare incrementi ed esonero per tutto il 2022 dalla Tosap. Per consentire la diminuzione dei canoni di affitto dei negozi di vicinato, viene richiesta una riduzione dell’IMU a favore dei proprietari che locano negozilaboratori in centro".

"I bandi di ripopolamento e rivitalizzazione dei centri storici del cratere – afferma Tommaso Leone, presidente provinciale Confcommercio – messi in campo dalla Regione hanno consentito alle imprese di sviluppare investimenti di oltre 80 milioni. Oggi però facciamo i conti con varie imprese, in particolare del terziario, che hanno bisogno di ossigeno finanziario. Ci sono misure da mettere in campo con urgenza: istituzione di un plafond per finanziamenti agevolati, individuazione di contributi per interventi su capannoni rivolti alla riqualificazione strutturale ed aziendale e predisposizione di bandi per altre attività locali. Occorre aiutare il settore ricettivo e i pubblici esercizi".

r.m.