Modena, 22 agosto 2024 – Avanti, al centro c’è posto. Dal sovraffollamento delle carceri allo Ius Scholae, passando per un low profile sui diritti civili (dal fine vita ai temi ’genere’) anche a Modena il sismografo politico rileva un sensibile spostamento di una componente del centrodestra verso posizioni ancora più moderate rispetto al passato. Antonio Platis, vice coordinatore regionale di Forza Italia, candidato in pectore alle Regionali, e l’ex ministro Carlo Giovanardi di Popolo e Libertà, sono l’avanguardia sotto la Ghirlandina di un riposizionamento impercettibile ma continuo negli ultimi mesi, motivato da condizioni che vedremo a breve. Prima però vale la pena tornare su alcuni dei recenti interventi degli interessati. Platis sulla situazione allarmante al Sant’Anna (554 detenuti su 372 posti disponibili) ha sostenuto per esempio l’urgenza di "far scontare la pena agli stranieri nel proprio paese d’origine e dare l’opportunità di recupero ai tossicodipendenti nelle comunità".
Già in occasione delle amministrative per Modena presentando Piergiulio Giacobazzi aveva sottolineato il valore aggiunto di una candidatura moderata come sindaco per Modena. Allo stesso modo Carlo Giovanardi sul quotidiano L’identità nei giorni scorsi ha pubblicato un articolo ‘Ius Scholae’ perorando l’ineludibile necessità di "concedere la cittadinanza ai bambini, nati in Italia da almeno un anno, se dopo la nascita sono vissuti in Italia e vi risiedono legalmente al momento dell’iscrizione alla scuola dell’obbligo". La ragione? "L’Italia che sta subendo da decenni un crollo della natalità, con la conseguenza che di qui a pochi decenni gli italiani autoctoni saranno complessivamente una minoranza della popolazione, ma ancora la maggioranza di una sterminata platea di anziani la cui assistenza (vedi colf e badanti) e le cui pensioni saranno pagate con le tasse corrisposte da milioni di lavoratori stranieri di prima o di seconda generazione". Un esponente del Partito democratico non avrebbe saputo dirlo meglio. Sebbene tra i Dem preferiscano una soluzione ancora più radicale, lo Ius soli: si diventa italiano in automatico nel momento in cui si nasce in Italia.
Non che Platis e Giovanardi non la pensassero già prima in questo modo su carceri e Ius Scholae (l’ex ministro aveva presentato un disegno di legge in tal senso già nel 2013). Ma, come dire, adesso è il momento buono per rilanciare questi temi. E vediamo il perché. Dopo le amministrative e le Europee si sono illuminati tre indicatori politici che covavano da un po’ di tempo: il primo è la famiglia Berlusconi che ha chiesto al segretario Tajani uno strattone rispetto alla linea dettata dalla premier Meloni, che sta scegliendo di rimanere invece su posizioni radicali (Europa, carceri, diritti civili, scelte economiche) per non scoprire il fianco alla sua destra. Il secondo aspetto è che i partiti che si dichiarano di centro – Azione, Italia viva, +Europa – non hanno brillato alle ultime elezioni e – ed è il terzo motivo – il Partito democratico sta muovendo un passo di lato verso sinistra. Forza Italia, Noi moderati, Popolo e Libertà anche a Modena hanno capito che c’è dunque uno spazio politico al centro che è rimasto scoperto e che si può politicamente ‘aggredire’. L’unico interrogativo è: quanto consitente è questo spazio al centro?
Gianpaolo Annese