"Dalla serie A alla Z Inaccettabile lo stop ai treni"

Malumori in stazione, dal 13 sospeso il ’Gigetto’ "Un disagio per i tanti studenti senza patente"

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Le polemiche che gravitano attorno alla sospensione del servizio ferroviario utile al collegamento di Sassuolo e Modena accompagneranno il dibattito cittadino a lungo.

’Gigetto’, nomignolo con il quale i sassolesi sono soliti chiamare il treno, dal 13 giugno non andrà oltre Formigine, escludendo, di fatto, Sassuolo e i suoi abitanti dal complesso sistema di rotaie capace di assicurare l’approdo quotidiano di lavoratori e studenti alla città della Ghirlandina.

Lo stop forzato avrà una durata di 12 mesi, durante i quali verranno messi a disposizione dei pendolari diversi bus sostitutivi. L’interruzione, annunciata dalla Regione e da Fer, come è noto è dovuta alla realizzazione di un cavalcavia sulla Pedemontana, il quale andrà a sostituire un passaggio a livello spesso fonte di criticità per il traffico automobilistico cittadino.

"Dalla serie A alla serie Z – ha commentato un professionista che è solito percorrere la tratta per ragioni di lavoro – una città ricca come Sassuolo, con il suo indotto non si può permettere un servizio così scadente, vedo ogni giorno tanti ragazzi che salgono sul treno con una bicicletta grazie alla quale raggiungeranno il posto di lavoro una volta arrivati in città. Sull’autubus non potranno farlo.

Il mondo si sta muovendo in un’altra direzione, se si continuerà a puntare sul trasporto su gomma non si andrà lontano".

"Non è giusto, bisognerebbe pensare anche a chi come me non ha la patente – ha aggiunto Miriam, giovane studentessa sassolese – in questi anni mi è capitato di utilizzare autobus sostituitivi ma erano casi eccezionali, un servizio ordinario dovrebbe garantire una qualità migliore in termini di tempo per chi studia e lavora".

La Regione ha assicurato che la tratta Sassuolo-Formigine come quella Sassuolo-Modena sarà coperta con un numero di mezzi in grado di mitigare i disagi e le inadempienze.

Tuttavia, a preoccupare i pendolari rimane il tempo di percorrenza che andrà inevitabilmente incontro ad una dilatazione rilevante. Negli orari lavorativi infatti, sarà difficile non imbattersi in imprevisti considerando i quasi 3.000 passeggeri che prima della pandemia si servivano quotidianamente della linea ferroviaria.

"Mi fido delle istituzioni – ha detto Simone, giovanissimo studente formiginese che ogni mattina dovrà raggiungere il Polo scolastico di Sassuolo –, in fondo l’interruzione è volta a migliorare il servizio ferroviario per i prossimi anni, se ritarderò a scuola poi, i professori non potranno darmi la responsabilità".

La questione è certamente lontana dalla sua risoluzione, a beneficiare di questa situazione saranno gli automobilisti e i tir, i quali, senza passaggio a livello, dovrebbero percorrere le strade sassolesi in maniera più agevole.

Davide Vanni