Dall’oratorio al Consorzio di trasporti "Con noi il distretto ha fatto strada"

Sassuolo, il ’San Francesco’ festeggia 60 anni al fianco delle ceramiche: "La crisi?. Supereremo anche questa"

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Quando le prime ceramiche sassolesi producevano piastrelle utilizzando le argille cosiddette ‘locali’, loro c’erano già. E oggi che le aziende del distretto producono superfici ipertecnologiche attingendo materie prime ai quattro angoli del globo, e trasportando i loro prodotti finiti su tutti i mercati mondiali, loro ci sono ancora. Camionisti, o più elegantemente autotrasportori, vite spese a muovere motrici e rimorchi lungo le strade del distretto, ora come allora, anche se moltissimo è cambiato all’interno di una filiera sempre più complessa che ha trasformato il trasporto in servizio, tra just in time, make to order e supply chains. Sono passati 60 anni ma il Consorzio San Francesco continua a seguire di pari passo lo sviluppo del settore ceramico, e con il settore è cresciuto. Nacque nel 1962, quando alcuni amici autotrasportatori scelsero quel nome in omaggio al luogo presso il quale si ritrovavano, l’Oratorio San Francesco, non senza aver chiesto il permesso, e la benedizione, all’indimenticato Padre Sebastiano Bernardini e a padre Marco Benassi. "E da allora di strada ne abbiamo fatta parecchia", dice Mauro Ficarelli, diventato presidente del ‘Consorzio San Francesco’ dopo trent’anni a bordo del suo camion. Il distretto è cambiato, la logistica anche, e il gruppo di amici che sessant’anni fa portava le argille alle ceramiche dalle cave reggiane di Carpineti, Baiso e Roteglia, oggi è un gruppo strutturato, forte di 12 milioni di fatturato realizzato con 110 mezzi di diversa tipologia e 63 soci. La strada fatta, fuor di metafora, è stata davvero tantissima: negli anni ‘80 la nascita del Consorzio, nei primi ‘90 la fusione con il Gruppo Valsecchia, nel 2014 quella con CMA "e sabato – dice Ficarelli – festeggiamo sessant’anni di attività con un certo orgoglio perché, chilometro dopo chilometro, abbiamo fatto un percorso importante: il distretto è cambiato, e anche il trasporto si è evoluto. Oggi materie prime, prodotti finiti, impianti e macchinari si spostano, e molto più velocemente che in passato, su tratte che si sono allungate e oggi comprendono non solo il distretto, ma anche porti e scali ferroviari". La logistica è diventata una scienza ma il camion resta attore protagonista. Vale la pena festeggiare, allora, e guardare avanti con fiducia, anche se il momento, per la ceramica e il suo indotto, non è brillantissimo. "In questi anni – dice Ficarelli – abbiamo attraversato altre crisi, penso al 2008 o anche al Covid, ma il fortissimo legame con le aziende e il territorio ci ha sempre dato modo di risollevarci". Oggi, tra rincari dei carburanti e produzioni che, a causa del caro energia, sono cominciate a singhiozzo, l’orizzonte sembra restringersi, e le preoccupazioni ci sono ("gli aumenti delle materie prime, di luce e gas riguardano anche il gasolio per autotrazione, l’additivo AdBlue per i veicoli più moderni e il GNL") ma "il distretto e le sue aziende hanno le spalle larghe".

Stefano Fogliani