MARIA SILVIA CABRI
Cronaca

De Magistris "La Costituzione il nostro faro"

L’ex magistrato martedì sul palco del Michelangelo come divulgatore: "Necessario difendere i valori fondamentali della democrazia"

Luigi de Magistris, ex magistrato e sindaco di Napoli

Luigi de Magistris, ex magistrato e sindaco di Napoli

di Maria Silvia Cabri

Un viaggio tra politica, giustizia e la nostra Costituzione: è quello che Luigi de Magistris, ex magistrato e sindaco di Napoli, porterà sul palco del Teatro Michelangelo di Modena martedì alle 21. ‘Istigazione a sognare – la coerenza dei fatti’, con la regia di Andrea de Goyzuetaè, vede de Magistris nella veste di divulgatore culturale, in quello che è molto più di uno spettacolo teatrale: è un’opera di teatro civile, e soprattutto, un invito a credere nei valori fondamentali della Costituzione italiana, con sullo sfondo l’intricata relazione tra politica e corruzione.

Come evoca il titolo, lei lancia un appello al pubblico: quale? "Di mantenere viva la speranza e la fiducia nei principi sanciti dalla nostra Costituzione. Lo spettacolo vuole essere un progetto pedagogico di ‘resistenza costituzionale’ e si articola in tre parti: nella prima c’è la cronaca giudiziaria, in cui ripercorro alcuni casi che evidenziano il legame tra malaffare e istituzioni. Poi racconto quattro storie esemplari che dimostrano come l’applicazione concreta dei principi costituzionali possa diventare un motore di cambiamento sociale, ed infine vi è il richiamo espresso ai valori della Costituzione. Le prime due parti non vogliono essere un comizio propagandistico, ma sono la storia del sistema criminale sempre più ramificato, per arrivare a parlare della Costituzione ‘dal basso’".

E ‘istiga’ a sognare…

"Esatto, come antidoto all’indifferentismo politico, quale mezzo per uscire dal tunnel. Il richiamo alla Carta costituzionale e alla lotta dal basso, sia da parte del singolo che delle esperienze collettive quali associazioni, movimenti, reti civiche. Dunque, istigazione ‘non a delinquere’ ma ad appassionarsi alla vita pubblica, consapevoli della possibilità di ricaduta ma anche di rialzarsi, e del fatto che si paga a non avere un prezzo e ad affermare valori come giustizia, libertà, uguaglianza".

Cosa rappresenta per lei la Carta Costituzionale?

"E’ il battito cardiaco della democrazia, e come tale deve pulsare su cuori vivi. Per rendere omaggio alla lotta per la liberazione, lo spettacolo si apre con una solenne lettura del celebre discorso di Piero Calamandrei sull’importanza della Costituzione, un momento di riflessione profonda sulla necessità di difendere i valori fondamentali della democrazia e della giustizia sociale. La costituzione non è vecchia ma deve uscire fuori dalla retorica: non basta festeggiare il 25 Aprile o ascoltare i discorsi del Presidente della Repubblica. Purtroppo, si perde di vista il suo valore e all’80% ancora è non attuata, e ma è da qui che i giovani devono partire, anche se oggi, chi è obbediente alla Costituzione viene considerato un ‘sovversivo’ da perimetrare".

Fa così paura?

"L’ordine costituito ha paura della Costituzione perché essa traccia un mondo diverso, fatto di diritto al lavoro, giustizia sociale, scuola, salute, promozione, ricerca. Ben lontano da quanto è stato fatto fino ad ora".

Si sofferma sul secondo comma dell’articolo 3.

"E’ il fondamento per costruire una convivenza civile pacifica, basata su principi di libertà, uguaglianza e dignità umana e sociale. Abbiamo tutti un mandato costituzionale a ‘rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale e culturale che impediscono la piena realizzazione della persona umana e la più ampia partecipazione di tutti e tutte alla vita democratica del Paese".