«Decisione sofferta ma necessaria»

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[Segue dalla Prima]

SI È ARRIVATI a pubblicare anche il contenuto di telefonate legate al mio ministero sacerdotale ed episcopale. Successivamente, ottenuta la completa archiviazione della mia posizione (richiesta dallo stesso organo inquirente e avallata senza riserva dal giudice per le indagini preliminari per l’infondatezza delle accuse), la gogna mediatica a cui sono stato sottoposto non si è interrotta.

Queste vicende mi hanno portato, dopo aver molto pregato e chiesto consiglio a persone sagge ed autorevoli, a maturare una sofferta decisione. Vi comunico, pertanto, che il Santo Padre, Francesco, dopo ripetute richieste, ha accolto in data odierna, con dispiacere, le mie dimissioni da Vescovo della diocesi di Carpi e ha provveduto a nominare l’Arcivescovo Metropolita di Modena, Mons. Erio Castellucci, Amministratore Apostolico di Carpi. Ho ritenuto di fare un passo indietro esclusivamente per l’amore che porto a questa Chiesa locale alla quale ho cercato di dare tutto quanto era nelle mie possibilità. Spero, in tale modo, che ora i riflettori si spengano e sia restituita alla diocesi la necessaria tranquillità per compiere la sua missione e a me la serenità e la pace per dedicarmi alla sola ragione per la quale ho donato la mia vita al Signore: annunciare ai fratelli le meraviglie del Suo amore. Ringrazio tutti coloro che mi hanno voluto bene e aiutato in questi sette anni di ministero episcopale, perdono chi mi ha fatto del male, e chiedo a mia volta di essere perdonato da chi avessi, senza intenzione, fatto soffrire.

Se qualcuno ritiene di avere ricevuto qualche bene e aiuto dal mio servizio pastorale domando la grazia di una preghiera.

Ai tanti sinceri amici che riceveranno la notizia delle mie dimissioni da questa comunicazione, voglio dire che non potevo fare diversamente perché vincolato dal segreto pontificio.

Diceva San Pio da Pietrelcina: L’uomo potrà sfuggire alla giustizia umana ma non a quella divina. Pertanto, al Signore, Giudice giusto ed imparziale, affido questi miei sette anni di episcopato perché, a tempo debito, dia a ciascuno secondo le sue opere.

Giunga a tutti, per l’ultima volta, la mia benedizione, certi che il bene seminato e l’amore dato e ricevuto non andranno perduti e sicuramente porteranno frutti inattesi.

Sono certo che la Vergine Maria, assunta in cielo, venerata nella cattedrale di Carpi con una devozione popolare che mi ha sempre commosso, continuerà a vegliare sulla mia persona e ad intercedere anche per me.

Francesco Cavina