Il delitto di Alice Neri, testimoni confusi e altri misteri: "Ora diteci la verità"

In tribunale le versioni degli amici dell’indagato per omicidio, che lo hanno visto per primi dopo quella notte maledetta "Era sporco d’olio, ma capitava spesso". Lo sfogo del marito

Modena, 7 marzo 2023 – Ci sono i tre testimoni che affermano di non ricordare né il giorno esatto né l’orario in cui si presentò a casa loro Mohamed Gaaloul con gli abiti sporchi d’olio, ma aggiungono comunque di non averlo mai visto con abiti ‘puliti’ addosso.

C’è la difesa, che sostiene come i testimoni indichino l’arrivo a casa dell’indagato in un giorno di pioggia quando, in realtà, il giorno del delitto non pioveva affatto.

C’è la pubblica accusa, infine, che conferma come l’arrivo del tunisino nell’abitazione in questione corrisponda perfettamente alla data del delitto, ovvero al 18 novembre, dal momento che quel giorno i testimoni furono ripresi dalle telecamere del paese mentre si recavano ad aggiustare un’auto. Dettaglio, questo, che ricorderebbero con certezza e che collegherebbero appunto all’arrivo dell’indagato quella mattina proprio nella loro abitazione.

È stato un incidente probatorio lungo e articolato quello andato in scena ieri mattina in tribunale a Modena e volto a ‘cristallizzare’ la testimonianza di tre tunisini amici di Mohamed Gaaloul, il principale sospettato dell’omicidio della giovane mamma di Rami di Ravarino Alice Neri, avvenuto il 18 novembre scorso nelle campagne di Fossa di Concordia. L’acquisizione delle citate prove avrebbe dovuto rappresentare una svolta nel tanto misterioso quanto atroce delitto ma ieri mattina si sono aggiunti alla vicenda nuovi punti oscuri. Infatti Roberto Ghini, legale del 29enne tunisino in carcere con l’accusa di omicidio volontario e ieri presente in aula, ha fatto presente di essere entrato in possesso di filmati di videosorveglianza che collocano Mohamed Gaaloul altrove quella mattina.

"Sarebbe rientrato secondo i testimoni alle 7.50, ma le telecamere – ha detto l’avvocato – riprendono il mio assistito rientrare a Concordia, da Fossa, due ore dopo rispetto a quando sarebbe tornato a casa. Lo stesso testimone ha ammesso che forse stava sbagliando giorno. Le immagini non erano mai state viste prima e sono state acquisite. Gaaloul viene ripreso da quattro telecamere alle 10.20, proprio mentre si dirige verso il centro del paese. Inoltre – continua Ghini – l’arrivo di Mohamed viene collocato dai testimoni in un giorno in cui pioveva, ma quel giorno non pioveva affatto".

L’avvocato ha quindi aggiunto di aver trovato i pantaloni che avrebbe indossato l’indagato il giorno del delitto.

"Faremo richiesta di incidente probatorio per valutare se siano sporchi d’olio, se vi siano tracce di Dna. Per la procura non sono quelli usati la sera del fatto ma per noi sì e le immagini delle telecamere lo dimostrano. Era stata fatta una perquisizione in quella casa, dove vigeva il caos assoluto e può essere che siano sfuggiti".

Il legale della famiglia di Alice Neri, l’avvocato Cosimo Zaccaria, sottolinea invece come i testimoni siano assolutamente attendibili. "E’ un dato incontrovertibile che il giorno 18 novembre Mohamed Gaaloul sia stato visto sporco d’olio. Infatti la stessa mattina due dei tre testimoni sono stati ripresi dalle telecamere mentre portavano l’auto a Soliera, dal meccanico. Tutti e tre sono concordi sul fatto di aver visto Gaaloul con gli abiti sporchi d’olio lo stesso giorno in cui avevano portato la macchina a riparare, prima delle otto a causa di un guasto alla marmitta".

Presente ieri in tribunale anche la moglie dell’indagato, Lisa, che – certa dell’innocenza del marito – ha spiegato di aver incontrato Mohamed, dal suo arrivo nel carcere Sant’Anna di Modena, almeno due volte a settimana e di averlo trovato stanco ma sereno. Il marito della vittima, Nicholas Negrini, ha chiesto, infine, soltanto una cosa: "Voglio che si arrivi alla verità".