Dialetto modenese: i segreti in un dizionario scovato negli Usa

Volume del 1893 ritrovato in una biblioteca del Michigan dal maestro Mattia Peli

Il vocabolario modenese italiano e Mattia Peli

Il vocabolario modenese italiano e Mattia Peli

Modena, 20 gennaio 2021 - I segreti del dialetto modenese? S i possono studiare anche in Michigan, così come in tutto il mondo, ma grazie sempre al Michigan. Nella biblioteca universitaria di questo stato degli Usa, che si trova nella regione dei grandi laghi, il maestro Mattia Peli da Ravenna, direttore d’orchestra, già strumentista in Germania, Svezia, Inghilterra, Israele, Polonia, Repubblica Ceca e Francia, nonché docente di bel canto, ha "scovato" navigando in internet una copia del dizionario "Modenese – Italiano" curata nel 1893 dal prof. Ernesto Maranesi ("coadiuvato per il riscontro della lingua parlata fiorentina" dal prof. Pietro Papini), completamente digitalizzata e quindi di fatto a disposizione degli studiosi e dei curiosi di tutto il mondo.

"Questa scoperta – spiega il maestro Peli - è stata proprio un caso del tutto fortuito. Siccome abbiamo due allievi modenesi dell’Accademia Nazionale di Belcanto Italiano (che ha due sedi: Alessandria e Castelvetro), stavo cercando in internet il modo corretto per pronunciare il plurale di "modenese", cioè "modenesi". Dato che io sono originario di Parma, non sapevo come si diceva "modenesi" in modenese. Cercando in rete, mi sono quindi imbattuto in questo vocabolario, che reca la dedica "A Modena, mia città natale", da parte del suo autore. Da musicista poi, forse per deformazione professionale, ho subito cercato il lemma "Cantèr", cioè cantare, davvero molto curioso e simpatico nei suoi vari significati".

A dire la verità, sono diversi, in provincia, i cultori e gli appassionati di dialetto modenese che hanno in casa il vocabolario di Maranesi. La cosa che desta stupore è il fatto che anche in una biblioteca universitaria così lontana come quella del Michigan si sia preso in mano questo volume per digitalizzarlo completamente e metterlo a disposizione praticamente di tutto il mondo. Le curiosità regalate dalle 476 pagine di cui si compone il vocabolario Modenese – Italiano sono tantissime e, anche per chi il dialetto modenese lo parla fluentemente, c’è sempre da imparare.

"Questo vocabolario – scrive infatti l’autore – comprende le parole, le frasi, i modi, i proverbi del dialetto modenese con a fronte le parole, le frasi, i modi, i proverbi, dell’uso vivo di Toscana; i principali termini delle arti e de’ mestieri. Contiene inoltre l’etimologia di alcuni idiotismi dialettali e la retta pronunzia d’ogni parola italiana".

Pure la giustificazione dell’opera è presto data: "Modena è forse fra le poche città d’Italia (l’Italia era unita da soli 22 anni, ndr) che non abbia ancora il suo vocabolario dialettale, pure avendo non pochi lavori letterari in vernacolo, come le commedie di Paolo Ferrari, del prof. Emilio Roncaglia, i sonetti della marchesa Cassani Ingoni, "El sérev" (le serve)…" di C. Solieri, e parecchi altri lavori moderni, per non contare gli antichi".