"Diete per i reni e le cause della Sla" Finanziati otto progetti per 4 milioni

Sono coordinati dall’Aou e premiati dal bando della ’ricerca 2021’ del Ministero della Salute e del Pnrr. Il direttore Vagnini: "Siamo tutti orgogliosi. Il lavoro innovativo che stiamo portando avanti è straordinario"

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di Sofia Silingardi

La dieta chetogenica per contrastare le malattie renali, i fattori di rischio della Sla attraverso lo studio dei gemelli, l’analisi dei farmaci nelle infezioni delle vie urinarie. Questi alcuni degli otto progetti coordinati dall’Aou di Modena e premiati dal bando della ricerca finalizzata 2021 del Ministero della Salute e dal Pnrr, per un totale di oltre 4 milioni di euro di finanziamenti. "Desidero fare i miei complimenti a tutti i ricercatori premiati. – ha commentato il dottor Claudio Vagnini, direttore generale – Il riconoscimento del Ministero per progetti sulla ricerca innovativa e per progetti che riguardano il Pnrr è qualcosa che dovrebbe renderci tutti orgogliosi: questa è una realtà che funziona molto bene. Il lavoro sulla ricerca portato avanti soprattutto in alcuni settori sta procedendo in modo straordinario. È una soddisfazione enorme, quattro milioni sono una bella cifra, ma non è tanto la questione economica: questo ateneo e questa azienda producono un livello di ricerca che è superiore. Dobbiamo essere grati ai nostri professionisti per quello che stanno facendo".

Il progetto del professor Riccardo Magistroni sul rene policistico, in particolare, è risultato primo in Italia nella sua categoria. "Il rene policistico autosomico dominante - ha raccontato - è una grave malattia che determina insufficienza renale, costringendo i pazienti alla dialisi o a un trapianto renale. Studi sugli animali hanno dimostrato però che una dieta chetogenica, ovvero povera di zuccheri, può rallentare l’evoluzione della malattia". La struttura complessa di Neurologia, diretta dal professor Stefano Meletti, ha ottenuto quattro finanziamenti. Uno è andato al suo progetto di ricerca sulle epilessie rare e encefalopatie epilettiche, l’unico finanziato in Regione nella categoria delle malattie rare. Altri due agli studi sulla Sla condotti dalla professoressa Jessica Mandrioli. E infine uno alla dottoressa Cecilia Simonini, vincitrice per la categoria Under 33, con una ricerca sui meccanismi biologici alla base dell’insorgenza e della progressione della Sla. "I due progetti che ho vinto sono entrambi sulla Sla. Il primo si propone di creare una corte italiana di gemelli affetti da sla per studiare sia il ruolo della genetica che dell’ambiente, per cercare di capire i fattori di rischio ambientali. Il secondo vuole studiare i neurosteroidi nella Sla, come possibili target terapeutici".

Anche la struttura complessa di Malattie Infettive, diretta dalla professoressa Cristina Mussini, ha ottenuto due finanziamenti, uno al professore Giovanni Guaraldi per il suo studio sul long covid, e uno alla dottoressa Marianna Meschiari. "Le infezioni delle vie urinarie – ha spiegato la dottoressa – sono la causa più frequente di infezioni sia in ospedale che in comunità. Purtroppo in Italia la resistenza agli antibiotici in continuo aumento limita le terapie possibili per il trattamento di queste infezioni: il nostro studio vuole individuare delle strategie terapeutiche efficaci". Ottimo risultato anche per il progetto sulla leucemia linfatica cronica di Stefania Fiorcari, dirigente biologo nella struttura complessa di Immunotrasfusionale. "Il progetto – ha raccontato la dottoressa – si propone di definire il ruolo di Notch2 come nuovo possibile target biologico in questa malattia, purtroppo ancora incurabile".