C’era tutta Zocca ieri pomeriggio a dare l’ultimo saluto a Paolo Bagnaroli (nella foto), scomparso domenica scorsa all’età di 73 anni. Conosciutissimo, amato e stimato da tutti, ha lasciato la moglie Silvia Stefanini Nanni, i figli Enrico e Giulio, cinque nipoti, i fratelli Carlo e Francesco, altri parenti e tantissimi amici. Ora riposa nel camposanto di Villa d’Aiano. Numerosissime le espressioni di cordoglio, dalle quali traspare il forte legame Paolo che aveva con i suoi paesani e con quanti lo avevano conosciuto sul lavoro e nel tempo libero, perché "aveva sempre un’attenzione e una parola buona per tutti". Diplomato alle magistrali, Paolo Bagnaroli scelse di non fare l’insegnante e optò per l’impiego in Comune dove per anni gestì biblioteca e poi il sociale. All’inizio, per un breve periodo, fu assistente sugli scuolabus e lavorò nella gestione del campeggio di Montequestiolo.
"Nel 1979 gestivo il bel campeggio di Montequestiolo e lui fu il mio direttore – è il ricordo dell’ex sindaco Aldo Preci –. Aveva qualità forti e anche contrapposte: molto ironico, tollerante, guascone, faceva bene il suo lavoro e non si tirava indietro nella risoluzione dei problemi. Oggi se dovessi usare un solo aggettivo dovrei dire che è sempre stata una persona buona". E Michela Bortolini: "Paolo ha seminato stima e amore. Trasudava di bontà anche quando sorvegliava noi monelli in biblioteca. É stato un esempio di generosità. Ha saputo intonare un inno all’amicizia concreto e discreto. Nella malattia di un suo caro amico lui ha saputo esserci ogni giorno. L’amicizia vera non fa rumore, e si dona senza proclami. Credo che Paolo abbia saputo donare in modo disarmante, senza chiedere nulla in cambio".
w. b.