"Disegnai Elisabetta con la china, il ritratto conservato a palazzo"

Sergio Poletti, artista mirandolese di 82 anni, recapitò la sua opera alla compianta regina. "Ora fa parte della Royal Collection. Ho tratto l’ispirazione dalle foto d’epoca apparse sui giornali"

Il ritratto a china su cartoncino avorio. della regina Elisabetta firmato da Sergio Polett

Il ritratto a china su cartoncino avorio. della regina Elisabetta firmato da Sergio Polett

di Sofia Silingardi

Ritrarre la regina Elisabetta e sapere che la propria opera è stata accolta con grande favore e conservata in uno dei palazzi reali è cosa di cui pochi possono vantarsi. E Sergio Poletti, mirandolese di 82 anni, può farlo. Artista, scrittore e critico d’arte nel tempo libero, già capo ufficio stampa del comune di Mirandola e un tempo corrispondente del Resto del Carlino, anni fa Poletti decise di fare un ritratto alla regina, all’epoca in cui Carlo e Diana erano ancora sposati. Oggi l’opera fa parte della Royal Colletcion, che è divisa tra il castello di Windsor, l’Hampton Court Palace e Buckingham Palace.

Ci racconti com’è andata.

"Io ho sempre frequentato studi di pittori importanti. Era un periodo in cui facevo molti ritratti in bianco e nero, naturalmente per hobby, anche a personaggi famosi. Qualcuno dal vivo, qualcuno no. Ho anche conosciuto diversi artisti del ‘900, come i pittori Sassu e Annigoni. E mi è venuta in mente la regina perché era una figura interessante. Ho fatto il suo ritratto a china su un cartoncino avorio e l’ho mandato a corte. Mi hanno risposto, dicendo che sarebbe stato catalogato nella Royal Collection. Adesso è conservato, non ricordo bene se a Buckingham Palace o in un altro dei palazzi reali, dove hanno delle raccolte quantitativamente e qualitativamente ricche".

Come si è sentito?

"Mi ha emozionato, ma mi è piaciuto di più fare ritratti a persone che poi ho conosciuto. Ad esempio al Nobel Dario Fo, a cui l’ho consegnato personalmente, oppure a Indro Montanelli, con cui intrattenevo una corrispondenza, o a Giovanni Spadolini, che è stato anche direttore del Carlino e per il quale ho lavorato".

Lei ricorda il giorno dell’incoronazione della regina Elisabetta?

"A dire il vero no, lei è stata incoronata nel 1952 e le prime televisioni, in Italia, sono arrivate nel ’54. Mi ricordo però, quando sono arrivate, che la vedevo al Tg nella televisione della vetrina di un elettricista. Seguivo le vicende della corte inglese, perché al tempo c’era ancora Churchill, poi la guerra fredda. Non seguivamo i gossip della corona, come ora".

Da dove prese spunto per ritrarre la regina d’Inghilterra?

"Era uno dei volti più noti del tempo e appariva ovunque. Anche sulle monete. Io facevo collezione di francobolli quindi ne avevo molti dal Regno Unito, in più qualche moneta e banconota inglese. Si utilizzavano anche quelle a volte per fare i ritratti. Oppure le foto d’epoca, tratte dai giornali e dai quotidiani. La ritrassi da lì".