«Dobbiamo salvare 7.8.Novecento»

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«Salviamo 7.8.Novecento e riproponiamola già nel 2020». Anche le associazioni di categoria si uniscono all’appello lanciato nei giorni scorsi dal direttore commerciale della kermesse, Augusto Bulgarelli, e Franco Muciaccia, già presidente per oltre vent’anni della Fiera Antiquaria città di Modena. Come noto, l’evento – nato nel 1993 – è andato in soffitta per volere di ModenaFiere, che valutando la crisi del mercato dell’antiquariato (e la chiusura in rosso dell’ultima edizione) ha ritenuto non ci fossero le condizioni per riproporre l’appuntamento nel 2019, anche se non ha escluso la possibilità di ripartire l’anno prossimo. Le associazioni chiedono a gran voce di studiare una formula che salvi la manifestazione. «Crediamo si debba lavorare, sin da oggi, per trovare una modalità sostenibile per rilanciare, magari con qualche elemento di novità, 7.8 Novecento che richiamava a Modena migliaia di visitatori», dice Marco Poggi, coordinatore provinciale AnagConfesercenti. «Come associazione non possiamo non esprimere il nostro disappunto per la decisione, anche perché abbiamo ricevuto diverse lamentele da aziende associate che vengono così a perdere una importante vetrina per farsi conoscere. L’approccio costruttivo e possibilista di Modenafiere può essere un buon punto di partenza. L’auspicio è che unendo idee e forze già nel 2020 si riparta». Dello stesso parere Marco Poletti, responsabile Cna Turismo, che spera ancora in un evento organizzato in extremis: «Vanno percorse e battute tutte le strade per mantenere 7.8.Novecento a Modena. Diversi espositori avevano già acquistato della merce da esporre proprio a Modena e fare saltare tutto significherebbe creargli un danno economico non indifferente. Se poi non sarà possibile, dovremmo però impegnarci tutti affinché si organizzi un appuntamento similare nel 2020, capendo se farlo ancora con ModenaFiere o in maniera autonoma. La città non può perdere un evento così importante che dava valore alla nostra città qualificandola nel settore di qualità». Intanto, il mondo dell’antiquariato modenese non sta a guardare e pensa a nuove iniziative che possano creare ulteriori opportunità e appeal per venditori e appassionati. «Stiamo definendo un nuovo evento, che comunque non andrà e non potrà mai sostituire 7.8.Novecento – annuncia Bulgarelli –. In particolare, sono allo studio due weekend al Novi Sad, uno a primavera inoltrata e uno a fine estate, tutto all’aperto e con l’intera pista dedicata all’antico. Si tratterà un mercato molto più esteso di quello in Piazza Grande perché associato a tutto il mondo del collezionismo d’epoca. Si chiamerà ‘V.i.v.a’, che significa ‘Vintage, vecchio e antico’, e includerà dall’antiquariato al modernariato, dal vintage ai fumetti, dal disco alla numismatica e ai francobolli, dai libri ai motori d’epoca fino alle biciclette e alle insegne pubblicitarie, in un format ancora in via di definizione». Lo stesso Bulgarelli, intervistato dal Carlino la settimana scorsa, aveva espresso il suo rammarico per il congelamento della manifestazione.

«Le condizioni per provarci ci sarebbero anche, ma arrivati a metà ottobre non me la sento di garantire la riuscita dell’appuntamento. Solitamente eravamo già avanti con la pubblicità e i vari inviti, mentre ad oggi siamo ancora fermi su tutti i fronti».

Sentito sempre dal Carlino, il direttore generale di ModenaFiere Marco Momolo, aveva spiegato i motivi alla base della decisione: «Non è un mistero che il settore dell’antiquariato è in profonda sofferenza e i segnali sono arrivati chiari nel 2018 con alcuni problemi sofferti dall’ultima edizione della kermesse. Purtroppo quest’anno non c’erano le condizioni di mercato per organizzarla. Ribadiamo il nostro interesse per il 2020 e valuteremo insieme a Bulgarelli le modalità organizzative migliori per la riproposizione dell’evento».

Vincenzo Malara