Docenti di Unimore alla guida della spedizione oceanografica

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UNA DELLE REGIONI più enigmatiche del nostro pianeta ovvero la dorsale medio Atlantica, dove le placche dei continenti Africa e Sud America si separano, sarà al centro della spedizione oceanografica Smarties, spedizione internazionale che partirà da Capo Verde venerdì. A guidarla saranno Daniele Brunelli di Unimore e Marcia Maia del Cnrs di Brest. A bordo della nave oceanografica ci saranno anche ricercatori di Unimore tra cui Anna Cipriani (dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche), lo studente iscritto alla laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Geologiche Fabio Lombardi e la studentessa della Scuola di Dottorato M3es Léna Verhoest.

LA SPEDIZIONE si pone l’obiettivo di studiare l’anomalia fredda, o punto freddo, dell’Atlantico Equatoriale. Si tratta di una regione dove il mantello terrestre è più freddo del normale e la dorsale Atlantica raggiunge perciò profondità enormi scorrendo a più di 6000 metri sotto il livello del mare. Con l’uso del sottomarino, Nautile, i ricercatori potranno scendere fino al limite dei 6000 metri ed osservare le particolari strutture tettoniche della dorsale.

In questo punto il mantello terrestre risale fino al fondo dell’oceano ed i ricercatori potranno quindi campionarlo direttamente e studiarne la composizione, la struttura la mineralogia e i rari basalti alcalini che si formano in questa regione.

«LO STUDIO PERMETTE – afferma Daniele Brunelli – di avere informazioni sulla parte profonda della Terra, il mantello, che è la sorgente dei magmi eruttati nei vulcani del nostro pianeta ed è la regione che, fluendo lentamente, guida il movimento delle placche terrestri e quindi l’organizzazione dei terremoti sulla sua superficie. Al dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche si è nel tempo costituito un piccolo gruppo di lavoro che studia la geologia degli oceani che, in collaborazione con l’Istituto di Scienze del mare del Cnr di Bologna, ha portato i nostri studenti negli oceani Indiano, Atlantico e mar Rosso a bordo di navi oceanografiche francesi, russe e americane. Questi studi rappresentano la parte più moderna ed avanzata di una linea di ricerca tradizionale della geologia modenese dedicata al mantello terrestre. Notevoli gli studi passati sul mantello di Rivalenti continuati da Mazzucchelli, condotti in Patagonia, Brasile e sui rari affioramenti alpini.