"Docenti precari, no tagli di stipendio"

Perché il ministero dell’Istruzione si deve accanire sui precari, negandogli gli scatti stipendiali, il pieno riconoscimento della carriera, la monetizzazione delle ferie, andando a sottrargli anche la Retribuzione professionale docente e la Cia per il personale supplente Ata? Lo ha chiesto all’avvocatura di Stato il Tribunale di Modena, sezione lavoro, al fine di comprendere i motivi che hanno portato una docente abruzzese a chiedere "1.350,24 euro oltre interessi legali dalle singole scadenze al saldo" per non avere ricevuto la Rpd "nell’anno scolastico 20202021, in virtù di reiterati contratti a termine". Non avendo avuto una risposta convincente, il giudice del lavoro ha verificato, scrivendolo nella sentenza, che "il contratto a termine è regolato dal diritto dell’Unione Europea che trova pacifica applicazione anche ai rapporti di lavoro a tempo determinato stipulati con la pubblica amministrazione. I lavoratori a tempo determinato non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato".