
L’annuncio nella parrocchia di San Giovanni Bosco alla presenza di Gianni Festa, postulatore della causa. Don Violi: "Ha profetizzato la nascita della Città dei Ragazzi, qui resta il suo prezioso insegnamento" .
"La Chiesa di Modena intende aprire la fase diocesana per la beatificazione di don Elio Monari". Con queste parole, pronunciate nel corso di una celebrazione particolarmente sentita nella chiesa di San Giovanni Bosco, Gianni Festa – sacerdote domenicano e postulatore della causa – ha annunciato l’avvio del processo canonico che porterà all’esame della vita e della testimonianza del sacerdote modenese fucilato dai nazisti il 16 luglio 1944.
L’annuncio è stato dato durante la messa in suffragio, celebrata a un anno dalla morte di Andrea Parenti, già responsabile commerciale del Modena Volley.
Alla funzione, che ha riunito amici, colleghi e familiari – tra cui i genitori Maria Carafoli e Renato Parenti – erano presenti anche il sindaco di Modena, Massimo Mezzetti, e l’ex primo cittadino, Gian Carlo Muzzarelli.
La celebrazione è coincisa con un’altra ricorrenza significativa per la Chiesa locale: il decimo anniversario dalla nomina episcopale di monsignor Erio Castellucci alla guida dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola. "Chi ama – le parole di Castellucci – sa che l’amore è più forte della morte. Guardando la figura di Andrea, a un anno di distanza, viene da sperare che ciò che ha seminato continui a germogliare in termini di entusiasmo, gioia di vivere e prontezza a sdrammatizzare. Allo stesso modo, la figura di Elio Monari, a distanza di ottant’anni, ci fa sentire ancora i suoi echi di bene: una vita donata che continua a fiorire".
Anche il parroco di San Giovanni Bosco e vicario episcopale, Stefano Violi ha ricordato don Monari.
"Don Elio – ha dichiarato Violi – ha ‘profetizzato’ la nascita di un oratorio, la Città dei Ragazzi, in seguito costruito dal suo amico don Mario Rocchi. A soli trent’anni, mentre correva per portare conforto religioso a un moribondo, i nazisti lo fermarono, lo legarono con filo spinato, lo trascinarono a Villa Triste e lo uccisero. Don Elio è morto lontano da Modena, ed è bello che oggi possa simbolicamente fare ritorno nella sua città, portando con sé il suo prezioso insegnamento. Don Monari, inoltre, fu uno dei fondatori del ‘Modena Underground Movement’, un’organizzazione clandestina e internazionale che riuscì a liberare centinaia di prigionieri di guerra alleati, ebrei e perseguitati. Le sue intuizioni hanno ancora molto da dire alla città".
Infine, con l’annuncio dell’apertura della fase diocesana per la beatificazione, la testimonianza del postulatore della causa, Gianni Festa.
"La santità di Don Elio – ha dichiarato Festa – è come un fiume carsico: ha continuato a scorrere nel silenzio della memoria, nelle preghiere semplici di chi lo ha conosciuto e amato. Oggi riemerge come una sorgente d’acqua viva da cui possiamo ancora dissetarci.
È il momento giusto per riconoscere ufficialmente il dono che questo sacerdote martire ha rappresentato per Modena, per i giovani e per tutta la Chiesa".