Modena, 4 donne uccise e famiglia sterminata: 3 giorni dell’orrore che non scorderemo mai

Ieri mattina un altro assurdo risveglio con un femminicidio in montagna. Per l’intera comunità modenese 72 ore spartiacque

Dolore a Sassuolo dopo la strage in famiglia

Dolore a Sassuolo dopo la strage in famiglia

Modena, 19 novembre 2021 - Sette morti in soli tre giorni e un terribile filo rosso che unisce questi tragici eventi. Il filo rosso che si srotola davanti ai nostri occhi da tanto, troppo tempo: la violenza sulle donne.

L'aggiornamento Strage di Sassuolo, mille alla fiaccolata contro i femminicidi

L’intera comunità modenese è sconvolta: col viso ancora segnato dalle lacrime per la strage della famiglia di Elisa Mulas per mano dell’ex compagno – che ha massacrato con un coltello da cucina non solo la donna di 43 anni, ma anche i figli di 2 e 5 e la suocera – ieri mattina ci ha svegliato un altro omicidio. Stavolta è stato un anziano, nella frazione di Salto di Montese, ad ammazzare, sempre con un coltello, la moglie di 67 anni. Compiuto il terribile gesto, ha provato con la stessa lama a togliersi la vita, senza riuscirci.

Due storie tragiche, a poche ore l’una dall’altra, che seguono un altro delitto che ha lasciato tutti sgomenti: quello di Milena Calanchi, per mano del figlio Carlo Evangelisti. E’ successo solo martedì in via Dei Manzini, una laterale di via Fratelli Rosselli: l’uomo, interrogato dopo il fermo, ha parlato di una violenta lite. "Non volevo ucciderla", ha detto. Incredibili le circostanze che hanno portato alla macabra scoperta del corpo della donna. Evangelisti, dopo una notte col cadavere, è andato al ’solito’ bar e qui ha incontrato un amico. Davanti alla colazione la terribile confessione.

Sono storie di dolore estremo, l’inaccettabile picco di tensioni covate, a volte, per anni, altre volte accese in pochissimo tempo. Storie che, però, non si può raccontare prescindendo, questa volta, dal ’genere’: sono i tristemente famosi uomini che odiano le donne e che le prevaricano con una violenza, purtroppo, radicata nei secoli e in un inaccettabile immaginario impastato di onore, gelosia e possessivismo.

Sentimenti che nulla hanno a che fare con l’umanità. L’unico faro, l’urgente lezione di tutto questo dolore si racchiude in un appello di sole due parole: donne, denunciate.