Dopo 235 anni torna un vescovo nell’antico oratorio di Sant’Agata

Ieri si festeggiava la martire, patrona della borgata. Monsignor Castellucci:. "Grande gioia essere qui"

Dopo 235 anni torna un vescovo  nell’antico oratorio di Sant’Agata

Dopo 235 anni torna un vescovo nell’antico oratorio di Sant’Agata

Era dal 1788 che un vescovo non si recava in visita o a celebrare nell’oratorio di Sant’Agata, il più antico del territorio parrocchiale di Salto Santa Maria di Montese. Fu mons. Tiburzio Cortese, vescovo di Modena, 235 anni fa a salire quassù in visita pastorale a questo luogo sacro e nell’occasione consigliò al parroco don Bernardo Bernardoni di celebrare 15 messe all’anno per "tacitare i parrocchiani", obbligo che nel 1827 era ancora rispettato, come si legge nel libro Salto Santa Maria di Stefano Santagata. Ieri pomeriggio vi ha presieduto la santa messa l’arcivescovo mons. Erio Castellucci, concelebrata dal parroco don Bruno Caffagni e assistito dai diaconi Luigi Maselli e Maurizio Santagata. Ieri, su questi monti, si festeggiava Sant’Agata, patrona dell’omonima borgata, per l’organizzazione dalla Pia Unione Sant’Agata. Si è svolta la funzione religiosa animata dal Coro Montese e non sono mancate, come tradizione, gare di lancio del ruzzolone e gustosissime crescentine e zampanelle. Vi hanno partecipato il priore della Pia Unione, Pierpaolo Santagata, i confratelli e le consorelle, il sindaco di Zocca Federico Ropa con l’assessore Susanna Rossi Torri, il consigliere delegato Erminio Bernardi in rappresentanza del sindaco di Montese, Paolo Tollari, rappresentante dell’Ufficio Confraternite della Curia Arcivescovile di Modena, e Andrea Ballocchi di Ospitale. C’erano anche tanti membri della numerosissima schiatta Santagata, perché questa festa è una reunion della famiglia che ha radici proprio quassù, nell’antica Casa del Comandante. "Essere qui nell’oratorio di Sant’Agata in occasione della sua festa per me è una grande gioia – ha ricordato l’arcivescovo Castellucci –. Credo che sia bello vivere un momento di comunità religiosa e civile insieme". Al termine della celebrazione eucaristica l’arcivescovo ha impartito la benedizione ai fedeli con la reliquia di Sant’Agata e ha benedetto le candele con l’effige della Santa.

Il parroco don Bruno Caffagni ha letto la sua consueta zirudella di benvenuto all’arcivescovo.

Walter Bellisi