REDAZIONE MODENA

"Dormo in stazione o al parco. Chiedo aiuto ma non lo ricevo"

Minori non accompagnati di origine tunisina e pakistana si recano ogni mattina davanti alla sede del Pris, chiedendo risposte ai loro bisogni primari. La situazione è ingestibile e le volanti della polizia intervengono spesso. I ragazzini non hanno un posto dove stare e raccontano storie di disperazione e criminalità.

"Dormo in stazione o al parco. Chiedo aiuto ma non lo ricevo"

"Dormo in stazione o al parco. Chiedo aiuto ma non lo ricevo"

"Verrò qui ogni giorno, fino a quando non mi daranno una mano. Ho fame e freddo. Se va bene riesco a dormire in stazione, altrimenti nel parco". Negli occhi si leggono disperazione, paura e rassegnazione. Parliamo dei minori non accompagnati che ogni mattina si recano alla spicciolata davanti alla sede del Pris, pronto intervento sociale di Palazzo Europa. Ogni mattina piccoli gruppi di minori stranieri, infatti, stazionano davanti alla sede chiedendo risposte. Sono per lo più di origine tunisina, ma ci sono anche tanti pakistani. Non è raro che, sul posto, intervengano le volanti della polizia o i colleghi della locale: sono stati diversi, infatti, i momenti di tensione registrati negli ultimi giorni. Tensioni legate al fatto che i ragazzini non ottengono risposte ai bisogni primari: un tetto, cibo, vestiti. I giovani non sanno, infatti, che i tempi di attesa, visti i continui arrivi sul territorio, sono piuttosto lunghi e non accettano di sentirsi ripetere ‘no’, oppure ‘torna’ ogni giorno. Il senso di frustrazione, perciò, spesso porta a piccole ‘ribellioni’ dettate dalla disperazione. C’è si la faccia della medaglia legata infatti alla criminalità: come noto sarebbero proprio minori non accompagnati di origine tunisina i responsabili delle numerose rapine messa a segno in centro storico. Ma c’è pure l’altra faccia: quella di minorenni che si trovano scaraventati (e da soli) in un paese e in una realtà che non conoscono affatto e che spesso ‘accettano ‘aiuto’ da chi trovano lungo il loro percorso: organizzazioni criminali già radicate sul territorio. "Sono qui da qualche giorno – ci ha spiegatoun 17enne pakistano – non ho un posto dove dormire e non ho nulla da mangiare. Sono stato già identificato in questura ma subito dopo mi sono trovato in mezzo ad una strada. Pensavo che qui (nella sede del Pris, ndr) potessero trovarmi un posto dove poter stare. Verrò qua ogni giorno, tanto non so dove altro andare". Il sindaco Muzzarelli, anche nel recente dibattito andato in scena con il ministro Piantedosi ha ribadito la necessità di ottenere maggiori risorse per i Cas e i Sai e, in generale, per la gestione dei minori non accompagnati ribadendo come la situazione sia divenuta – a causa dell’alto numero di arrivi – ingestibile.

"Dormo al parco perchè dalla stazione mi hanno cacciato – ha sottolineato Ali, sempre originario del Pakistan – vengo qua davanti affinchè mi trovino un posto dove stare, ma anche per farmi dare qualcosa da mangiare. Dal mio arrivo in Italia nessuno mi ha aiutato. Mio padre è morto e quando sono partito, ho affrontato la rotta libica dove ‘la mafia’ mi ha chiesto soldi. Volevano ammazzarmi".

Valentina Reggiani