Dossier contro il sindaco Bellelli Il capitano Iacovelli tra i testimoni

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Si avvia a conclusione il processo Carpigate, che vede alla sbarra l’ex vicesindaco Simone Morelli e Stefano Soranna, all’epoca legato alla Lega, accusati di tentata diffamazione nei confronti del sindaco di Carpi Alberto Bellelli, difeso dall’avvocato Nicola Termanini. Al centro del processo, lo ricordiamo, il famoso dossier mandato agli organi di stampa e contenente documenti che rivelavano un presunto scambio di favori tra il sindaco e un costruttore edile, accuse false contro le quali Bellelli sporse appunto querela. Gli episodi di diffamazione erano legati all’acquisto di una abitazione nei pressi del centro storico da parte della moglie del sindaco.

Si ipotizzava che Bellelli avesse favorito una società edile proprietaria di un terreno a Carpi, modificando la destinazione d’uso di questo terreno in commerciale, attraverso il consiglio comunale, in cambio di un presunto prezzo agevolato per l’appartamento. Da qui il famoso ‘dossier’ mai finito sui quotidiani nonostante la volontà – secondo le accuse – di farlo pubblicare. In aula, ieri, erano presenti il sindaco Bellelli, parte civile con l’avvocato Termanini, e gli imputati Stefano Soranna con l’avvocato Chiara Costetti e Simone Morelli con l’avvocato Giovanni Gibertini. A prendere parola il capitano Alessandro Iacovelli, ex comandante a Carpi, che ha ripercorso le fasi delle indagini. Indagine che era nata a fine primavera e che aveva portato a diversi filoni paralleli, tra cui quello ‘sfociato’ nel processo per dossieraggio. Nel corso dell’udienza è stato ribadito come la destinazione d’uso al centro della bagarre, in realtà fosse stata cambiata in tempi non sospetti. Prima di Iacovelli è stato sentito un imprenditore per capire se Morelli gli avesse o meno parlato della sua candidatura a sindaco e della questione ‘casa del sindaco’. Lunedì 13 febbraio saranno sentiti l’ex assessore di Carpi Simone Tosi e gli imputati. Poi la sentenza.