"Dovevo andare in pensione, ho rimandato"

Castelfranco, la direttrice della Case della salute Antonella Dallari: "L’emergenza Covid mi ha convinto a restare per dare un aiuto"

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Doveva andare in pensione il 30 aprile scorso, ma in piena emergenza coronavirus non se la sentiva di abbandonare la ‘nave’ e il suo equipaggio: così la direttrice del distretto sanitario di Castelfranco Antonella Dallari è ancora qui, nella Casa della Salute ‘Regina Margherita’. "Ho chiesto di poter rimanere, resterò in servizio fino al 20 luglio" spiega nella struttura che comprende l’Osco (Ospedale di comunità inaugurato nel 2015) e l’Hospice, la struttura per assistere malati terminali o con patologie croniche in fase avanzata, attiva da gennaio scorso. Tutte le attività stanno tornando alla normalità dopo la fase acuta di lockdown che ha visto Castelfranco in prima linea: per quasi due mesi, da fine marzo a fine maggio, l’Osco è stato interamente dedicato a pazienti Covid e pronto ad ospitare persone anche da fuori distretto. Un’emergenza su cui bisogna sempre tenere alta l’attenzione, come spiega Dallari: "Abbiamo riaperto le visite a familiari dei pazienti ma con un protocollo di precauzioni che comprende dispositivi di protezione, gel disinfettante e distanziamento", oltre alla riorganizzazione dei posti letto per mantenere la distanza. E proprio per dimostrare vicinanza a chi non ha mai abbassato la guardia durante la fase acuta ieri i volontari dell’associazione Cittadinanzattiva hanno donato un centinaio di mascherine alla Casa della Salute, dove prestano servizio da anni, per ringraziare medici e infermieri. Da quando l’ultimo paziente Covid è stato trasferito a fine maggio, la ‘Regina Margherita’ ha gradualmente ripreso la normale attività che la rende la Casa della Salute di Castelfranco la più grande della Regione e l’unica dotata di piattaforma chirurgica. Dello storico ospedale aperto a fine ‘800 la struttura ha mantenuto solo la pianta a forma di H, pensata per essere riconoscibile dagli aerei: il contenuto è stato profondamente trasformato per arrivare ad essere una struttura dedicata alla prevenzione della salute, i servizi specialistici (come il centro dialisi e il punto prelievi), gli interventi di chirurgia ambulatoriale polispecialistica (tra le specialistiche oculistica con circa mille interventi di cataratta all’anno), l’erogazione di cure palliative per i malati cronici e terminali.

Silvia Saracino