VALENTINA REGGIANI
Cronaca

"Dramma inarrestabile se non si interviene sul sovraffollamento"

"Siamo fuori statistica sul piano nazionale, quello che accade nel carcere di Modena supera ogni altro episodio

il garante regionale Roberto Cavalieri,

il garante regionale Roberto Cavalieri,

Modena, 4 febbraio 2025 – "Siamo fuori statistica sul piano nazionale, quello che accade nel carcere di Modena supera ogni altro episodio. Alla base c’è un grave sovraffollamento e l’inevitabile scarsità di personale, con conseguente pressione che grava su tutti gli operatori". Ad intervenire sull’ennesimo decesso al Sant’Anna è il garante regionale, Roberto Cavalieri, che ha recentemente effettuato un sopralluogo nella struttura.

Chi era la vittima?

"Un giovane detenuto marocchino di 27 anni: aveva il fine pena provvisorio a settembre 2026. Il sistema non funziona: era morto da ore quando è stato trovato. Probabilmente tutto è avvenuto nella notte e questo fa ipotizzare ancora di più che si tratti di gesto volontario, poiché è più difficile il controllo".

E’ morto a causa di un’assunzione smodata di farmaci, com’è possibile che li avesse nella sua disponibilità?

"I farmaci possono essere somministrati come terapia o possono essere reperiti grazie a cessioni da parte di altri detenuti. Quando ne prendi molti di più è inevitabile il rischio decesso. Difficile oggi stabilire se sia stato un suicidio ma chi è realista parla di gesto volontario, altrimenti si fa riferimento alla ‘overdose’. Quando non lasci nulla di scritto, come ha fatto invece il detenuto Paltrinieri, non puoi affermarlo con certezza".

La situazione è drammatica... "La mia previsione è che si tratti di un processo che non si fermerà se non si interviene sui numeri dei detenuti. Il numero del personale non è adeguato e parlo anche di educatori, sanitari.

Bisogna capire che sono persone fragili a cui vanno fornite massicce dosi di speranza con cure di relazioni familiari, tempo ‘dedicato’. Solitudine e disperazione possono spingere a questi gesti: è un dato di fatto".

Lei ha recentemente scritto una lettera al direttore...

"Abbiamo evidenziato come il reparto Icare, che accoglie detenuti con patologie significative sotto il profilo del monitoraggio sanitario e persone con rischio suicidario accertato, presenti di fatto le caratteristiche di una sezione detentiva piuttosto che potersi assimilare a un reparto sanitario. Nella sezione sono presenti fornelletti a gas; a fronte delle ridotte possibilità di controllo per carenza di personale, aumenta il rischio di uso improprio. Abbiamo anche raccomandato la sanificazione degli spazi e l’attivazione di un tavolo di confronto con il territorio per l’individuazione di volontari con competenze specifiche che supportino la direzione e il comando nelle attività di ascolto e sostegno ai detenuti, in particolare a rischio suicidario. Giovedì, incontrerò il direttore per capire cosa sia accaduto".