Droga, stroncato traffico milionario Blitz in un capannone di Bastiglia

Un gruppo guidato da albanesi riforniva la movida bolognese: anche nella Bassa trovate e sequestrate scorte di cocaina

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Chili e chili di droga smerciata al mese – e nascosta anche in un capannone di Bastiglia – che avrebbero fruttato la bellezza di due milioni di euro in appena 30 giorni. Un giro di sostanza e di denaro pazzesco, tra Bologna, Firenze, Modena, Milano e fino a Roma, stroncato dagli uomini dell’Antidroga della Mobile di Bologna, i quali hanno eseguito nove ordinanze di custodia cautelare ai danni di un gruppo dominato da albanesi.

Un’indagine lampo, nata ad aprile, coordinata dal pm Roberto Ceroni che ha portato al sequestro di 26 chili di cocaina e 22 di eroina (trovati in un capannone a Firenze), oltre a 126 di hashish e 70 di marijuana.

"Siamo partiti da Bologna – spiega il capo della Mobile, Roberto Pititto –, da un paio di servizi di appostamento e di natura tecnica ai danni di un 44enne albanese". Da lui partiva una rete di vendita strutturata, composta da ’pesci’ medio-piccoli pronti a smerciare la roba nelle piazze tanto discusse della movida bolognese.

Dal 44enne, con precedenti specifici, si arriva presto ad altri due albanesi residenti a Granarolo e a San Lazzaro, con il mirino che si sposta poi nella nostra provincia, nel comune di Bastiglia, dove verrà alla luce un quarto connazionale che stoccava la sostanza (hashish, cocaina e marijuana) in un capannone della zona, arrestato poi a Frosinone.

Nella rete finiranno anche un marocchino di 31 anni, un pachistano e tre italiani. Cinque dei nove sono finiti in carcere, per i restanti obbligo di dimora e di firma alla polizia giudiziaria. Contatto dopo contatto, appostamento dopo appostamento, ecco arrivare il salto di qualità tanto atteso nell’indagine.

Da Bologna, seguendo le tracce della Nissan di proprietà del 44enne, gli uomini di Pititto arrivano dritti in Toscana, a Firenze per l’esattezza, individuando il presunto fornitore dei carichi – 30-40 chili alla volta – che arrivavano costantemente.

Trent’anni, incensurato, anch’egli albanese, il quale – stando alle indagini – a bordo del suo suv ogni giorno si spostava in diverse regioni d’Italia, arrivando fino a Roma, per consegnare le sostanze stupefacenti. La droga veniva nascosta nell’impianto di Gpl installato sulla vettura e che era stato modificato per diventare un vano nascosto. Il 27 luglio dell’anno scorso, quando viene fermato in autostrada in viaggio verso sud, nell’impianto Gpl fasullo nasconde sei chili di cocaina ed eroina. Mentre dai dati registrati nel suo libro mastro emerge come, solo nel mese di giugno, avrebbe gestito un giro di affari di oltre 2 milioni di euro.

"Viaggiava ogni giorno – così ancora gli inquirenti –, dalle 7 di mattina fino a sera, muovendosi da Firenze a Ravenna, da Milano a Bologna, da Roma a Modena".