I lavori al sovrappasso sulla Pedemontana che restituiranno a Sassuolo il collegamento ferroviario procedono, e continuano a fare discutere circa il rispetto di tempistiche che li vorrebbero terminati per fine anno. Ma su ‘Gigetto’, il treno che collega Sassuolo e Modena, oggi operativo solo sulla tratta Formigine-Modena proprio per dare modo di realizzare l’infrastruttura, e sul suo futuro i dubbi non mancano. Ad esprimerli Alessio Bastai, coordinatore del Circolo GD del Distretto Ceramico, a margine della presentazione degli studi di fattibilità sul trasporto pubblico locale, che auspica "un forte cambio di prospettiva, volto a rendere realmente competitivo il trasporto pubblico rispetto all’auto privata, cosa che non sarà vera fintanto che Gigetto impiegherà 40 minuti per svolgere la tratta Sassuolo-Modena, contro i 20 del mezzo privato". Gli studi sul riassetto del trasporto pubblico locale ipotizzano la trasformazione di Gigetto in una sorta di ‘tram-treno’ da una parte, la ridefinizione delle tratte oggi percorse dagli autobus: Bastai condivide le linee guida di un piano tanto ambizioso quanto complesso, suggerendo la progettazione di una mobilità intercomunale e sovracomunale, che connetta tra di loro gli investimenti tra Comuni e province attraverso "da realizzare attraverso la volontà politica di smettere di ragionare sulla mobilità in senso strettamente territoriale".
Ipotizza, Bastai, "un TPL Distrettuale, un trasporto interconnesso tra la parte Modenese del Distretto Ceramico e la provincia di Reggio Emilia", trovando sponda anche nel Segretario regionale dei Giovani Democratici Emilia-Romagna, Filippo Simeone. "Già quando ero coordinatore del Distretto Ceramico, nel 2021, ritenevamo necessario investire su un cambio di prospettiva rispetto alla mobilità pubblica tra il Distretto Ceramico e la città di Modena, attraverso misure quali l’adozione del tram-treno e delle linee BRT, per rendere realmente appetibile il trasporto pubblico rispetto a quello privato", spiega infatti Simeone. Il modello ipotizzato dagli studi impone tuttavia, tanto ad avviso di Bastai che di Simeone, "l’inserimento dei piani di riforma del trasporto pubblico locale in un contesto più ampio, che possa mettere nelle condizioni i cittadini di poter progressivamente abbandonare l’utilizzo dei mezzi privati sostituendoli a quelli pubblici".
s. f.