Due mirandolesi entrano nell’elenco dei Giusti delle Nazioni

Silvio Borghi e Lidia Caleffi aiutarono due famiglie ebree a nascondersi e a raggiungere la Svizzera

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In un’epoca segnata dagli orrori e dalla caduta dei valori della civiltà, alcune persone eccezionali si sono opposte alla legislazione antisemita e alla politica di sterminio nazi-fascista. Sono i Giusti fra le Nazioni, persone che nei drammatici anni della Seconda guerra mondiale si rifiutarono di rimanere indifferenti di fronte alla terribile tragedia abbattutasi sul popolo ebraico e che agirono per difendere la dignità umana. I cittadini italiani riconosciuti Giusti fra le Nazioni sono circa 700. Da oggi all’elenco si aggiungono anche i nomi di Silvio Borghi e Lidia Caleffi. Residenti a Mortizzuolo, nel Comune di Mirandola, i coniugi si adoperarono per assicurare la vita delle famiglie Talvi ed Almoslino fornendo loro generi alimentari, successivamente offrendo un nascondiglio sicuro a Raffaele e Leone Talvi, ed infine, conducendo le famiglie Talvi e Almoslino al confine con la Svizzera, dove le famiglie trovarono salvezza. La cerimonia si è svolta ieri mattina nella Sala Estense del Comune di Varese. A rievocare i fatti storici, nell’emozione collettiva degli invitati alla cerimonia, i racconti di Shmuel e Dvora, figli dei salvati Menachem Almoslino e Alice Talvi, Vinka Talvi, vedova del salvato Raffaele Talvi, di Elsa Borghi, figlia di Lidia Caleffi e Silvio Borghi, e di Umberto Broggi, genero dei coniugi da oggi Giusti fra le Nazioni.