E il procuratore Roberto Alfonso parla di Aemilia

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SARÀ IL PROCURATORE GENERALE di Milano, Roberto Alfonso, l’ospite più atteso dell’incontro che si terrà venerdì, il 14 giugno, all’interno dell’aula H del Dipartimento di Giurisprudenza Unimore (dalle 15 alle 18) e che fa parte di un ciclo di sei appuntamenti ‘Aemilia, la fine dell’innocenza’ relativi tutti la maxi inchiesta che svelato il radicamento della ’ndrangheta nel territorio reggiano e anche nel nostro. Promotori del ciclo di confronti sono il Cup (Comitato unitario dei professionisti della provincia di Modena, che lo promuove), il Comune di Modena (che ha dato il patrocinio e Bper banca. Quello di venerdì è l’ultimo dei sei appuntamenti che sono stati calendarizzati nell’ambito di ‘Aemilia, la fine dell’innocenza’. Alfonso ha guidato la procura antimafia di Bologna dal 2010 al 2015, ed è il magistrato che ha coordinato le indagini della più importante operazione antimafia della Dda emiliana e svelato all’opinione pubblica, appunto, i rapporti tra politica, imprenditoria ed ’ndrangheta nel nostro territorio come nella nostra regione.

AD ORGANIZZARE questo ciclo di eventi è Magis (Centro Studi Mafia e Antimafia e Giustizia Sociale) oltre all’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna e alla testata giornalistica bolognese ‘Libera Radio’. A dialogare con Stefania Pellegrini, docente dell’Università di Bologna, sarà dunque uno dei protagonisti dell’operazione da cui sarebbe nato il più imponente processo per mafia dopo quello istruito da Falcone e Borsellino, ma anche una drammatica evidenza: nessun cittadino avrebbe più potuto affermare di non sapere che il radicamento delle mafie nel Nord Italia è un fatto accertato. Il procuratore Alfonso segue inoltre dal suo inizio il percorso di legalità dei professionisti modenesi, avendo partecipato alla presentazione, già nel 2011, della carta etica dei professionisti promossa dal Cup. «Non possiamo che ringraziare tutti i relatori che hanno partecipato – commenta Giuliano Fusco, presidente del Cup –, registrando favorevolmente la larga adesione di cui hanno goduto tutti gli incontri proposti, segno, riteniamo, di una rinnovata attenzione anche del mondo delle professioni rispetto al tema del contrasto alla criminalità organizzata».