E l’Appennino non ci sta: "Qui ingiusto chiudere"

I genitori si sfogano: "Da noi in molti casi zero contagi, non possono trattare questi paesi come il capoluogo"

Nel delicato momento delle restrizioni, fanno sentire la loro voce alcuni rappresentanti di genitori di alunni dalle materne alle superiori residenti nell’alto Frignano che chiedono differenziazioni dei provvedimenti per chi vive in montagna. "In una realtà come la nostra – dice Claudia Logli con figlie a materne ed elementari – non condivido la misura restrittiva di chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado. Non possiamo di certo paragonare la situazione di una grande città con un numero di contagi elevati con la situazione epidemiologica di Pievepelago. Abbiamo appurato che da settembre ad oggi (6 mesi) i casi di contagio all’interno delle classi sono stati pressoché pari a zero! Questo per le materne, elementari e medie. Rispetto le regole ma non condivido. Scuole aperte e bambini in classe, con tutte le precauzioni ma in classe". Silvia Carani, con figlio alle superiori a Pavullo, rincara la dose: "Non si è ancora capito che non si possono mettete a confronto realtà come le nostre, realtà di comuni che contano una popolazione pari o a volte inferiore a un quartiere di città, con le realtà metropolitane. Viviamo con la consapevolezza di dover fare sacrifici, e li sappiamo fare anche bene, perché noi montanari siamo della gente tosta, ma allo stesso tempo non siamo stupidi: se qui non ci sono contagi oppure pochi, perché devono rinchiuderci di nuovo tutti? È ora di a fare quelle distinzioni doverose, per rispetto a chi le regole le segue e anche bene, perché se non ci sono contagi, vuol dire che le rispettiamo nonostante le scelte scellerate che sono state fatte sull’apertura mai avvenuta degli impianti, la chiusura selvaggia dei ristoranti, bar e via dicendo". Lisa Gianni con figlio alla materna aggiunge: "Questa situazione crea innumerevoli disagi. Prima di tutto per i bambini perché gli viene tolta una fetta importare della loro socialità: perché la scuola non è solo insegnamento ma soprattutto Stare Insieme. Si fanno salti mortali per organizzare le giornate tra figli e lavoro essendo molto penalizzati come montagna anche a livello Lavorativo. si dovrebbe prendere decisioni differenti per coloro che abitano in Appennino". Martina Carrara con figli alle elementari e medie conclude: "Speravo che avessero capito dagli errori fatti in passato; non ci meritavamo di essere trattati così con la casistica veramente bassa che c’è nella nostra zona di montagna. Trovarsi in 24 ore a gestire due figli piccoli con la Dad è difficile soprattutto se ancora non abbiamo risposte concrete dai congedi parentali".

Da segnalare, in controtendenza, il caso di Montese. Ieri nel Comune sono stati segnalati 23 casi, in gran parte legati alla locale scuola elementare.

g. p.