«Edificio ex Bini, Comune pronto all’acquisto»

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Fino a poco tempo fa per partecipare all’asta ci sarebbero voluti circa 700mila euro pronti sull’unghia: a tanto ammontava il prezzo base dell’edificio ’gemello’ della biblioteca, nel comparto ex Bini, tuttora in mano al curatore fallimentare dopo il crac della società di Perugia che ne era proprietaria. Ma adesso – dopo un lunga serie di aste andate deserte, che di volta in volta hanno visti ridursi sensibilmente la cifra minima di partenza – il prezzo è sceso a circa 250mila euro. E in giunta hanno pensato che potrebbe essere il momento buono per comprare lo stabile e realizzare quel nuovo polo culturale che la legislatura precedente aveva già sognato.

Pe questo, con una recente varazione di bilancio, l’amministrazione ha deciso di stanziare 290mila euro finalizzati proprio all’acquisto di quell’ultimo immobile utilizzato dall’ex distilleria come locale ‘tecnico’ per impianti e caldaie. «L’area ci interessa per diverse ragioni – spiega il sindaco Giovanni Gargano –, sia per una sua fruizione culturale da parte della cittadinanza, sia in un’ottica di riduzione delle zone degradate, che è una delle priorità del nostro programma: l’acquisto dell’edificio sarebbe un primo passo necessario allo sviluppo di una più ampia riqualificazione. Intanto potremmo ragionare sui contenuti: spazi espositivi, museo, caffè letterario... Le idee sono tante. Vista la vicinanza alla stazione dei treni si potrebbe anche ipotizzare una sorta di ’seconda sala d’aspetto’ per chi volesse sfruttare in piena comodità attese un po’ più lunghe. Di certo ogni valutazione porterebbe a due edifici, l’attuale biblioteca e quello ora in disuso, collegati tra loro a formare un unico polo culturale. Collegati nelle funzioni, non a livello strutturale. Ma il parcheggio tra i due stabili potrebbe diventare un’area verde in stile campus universitario».

«Quei posti auto – ha aggiunto Denis Bertoncelli, assessore al patrimonio e alla mobilità – si potrebbero poi recuperare in zona senza troppi problemi: gli spazi per farlo ci sono, sia lungo via Circondaria nord sia nei pressi delle scuole, per non parlare della possibilità di un parcheggio dietro la stazione, che però dipende da Rfi. Tornando invece all’acquisto dell’edificio ex Bini, si tratta ora di confrontarsi col curatore per capire se dovremo partecipare a un’asta vera e propria o se potremo procedere direttamente con un’offerta. E non appena l’immobile sarà entrato a far parte del nostro patrimonio, a qual punto potremo stendere un progetto di riqualificazione e partecipare a bandi, anche europei, che mettano a disposizione dei finanziamenti per questo genere di interventi. Ci vorrà un po’ di tempo, non è un’operazione immediata. Ma a fine percorso Castelfranco potrà vantare un polo culturale d’eccellenza vicino al centro».

Valerio Gagliardelli