Edilizia, più imprese ma con meno addetti

Fiorano, indagine Lapam: in controtendenza col resto della regione, crescono le aziende. Soprattutto di servizi

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A Fiorano nel 2019, in controtendenza rispetto ad altri territori della provincia, il numero delle imprese è in aumento. Riuscirà questo saldo positivo a superare la prova del coronavirus? Lapam, che si è occupata dell’indagine, ci spera e nel frattempo presenta uno scenario tutto sommato positivo. Le aziende, spiegano il presidente Ercole Leonardi e il segretario Sergio Romagnoli, sono in aumento rispetto al 2018, di 17 unità, pari all’1,1%. «Sono 1.572 le imprese attive è il numero più alto negli ultimi dieci anni». Scendendo nel dettaglio, si registra una diminuzione nel settore agricoltura (cinque aziende in meno) e nella attività manifatturiere (-5). In aumento, anche a sorpresa, il comparto costruzioni che annovera 10 unità in più, e quello dei servizi, alle imprese e alle persone (oltre 20 imprese in più). In sofferenza invece la ristorazione (-6). Allargando la prospettiva, Fiorano negli ultimi dieci anni ha registrato un continuo calo di imprese nel settore agricoltura (-15) e nel settore manifatturiero in generale (-28), mentre dopo diversi anni di crisi, non solo numerica, si intravede uno spiraglio di luce nel settore costruzioni, con un numero che si avvicina a quelli del 2010: d’altra parte, tuttavia, in questi dieci anni è sicuramente variata la dimensione delle imprese di costruzioni: ci sono sempre più aziende che occupano meno addetti. Cresce il settore servizi (+94) e cala il manifatturiero.

«I dati che emergono a Fiorano – spiegano dalla Lapam – sono in controtendenza rispetto a quelli nazionali, regionali e provinciali, dove le imprese attive al 31 dicembre 2019 sono calate rispetto a quelle al 31 dicembre 2010», con un saldo negativo di -144.256 imprese (il -2,7% in Italia), -29.111 imprese (-6,7% in Regione) e -3.668 imprese (-4,8% in Provincia). «Questo è un territorio – rimarca Romagnoli – vocato all’imprenditorialità, anche se l’imprenditoria si sta spostando sempre più da produttiva-manifatturiera a servizio delle imprese e delle persone. Il cambiamento porterà nel tempo a una trasformazione del nostro distretto che le parti attive sia pubbliche che private dovranno saper gestire anticipando i tempi». E’ anche per questo motivo che, come Lapam zona Sassuolo, «abbiamo chiesto ai sindaci dell’Unione del Distretto di costituire un tavolo permanente, che coinvolga le associazioni datoriali, i sindacati dei lavoratori e tutti i soggetti interessati per sviluppare un nuovo patto per il futuro del nostro territorio». Cosa si aspetta Lapam per il 2020? «Il panorama attuale – sottolinea Leonardi – non permette di avere certezze perché con quel che sta accadendo non c’è un punto fermo. Preoccupa in generale questo periodo ormai troppo lungo di stagnazione e non si intravedono grandi progetti politici per il cambiamento di questo stato di cose. Consola il fatto che mentre il paese rallenta, l’economia dell’Emilia Romagna non ha smesso di crescere. Le aziende hanno razionalizzato i processi, qualificato il prodotto e cercato nuovi mercati». Ora per fare un salto di qualità, «oltre alla competitività delle imprese, dobbiamo puntare anche alla competitività del territorio, con amministrazioni efficienti e tassazioni eque per le imprese».

Gianpaolo Annese