"Efficiente e legata al territorio Aimag non va snaturata"

Il prof di Economia Claudio Baccarani interviene sul futuro della multiutility: "Avviare partnership non è un problema, rischi se cambia la strategia decisionale" .

"Efficiente e legata al territorio  Aimag non va snaturata"

"Efficiente e legata al territorio Aimag non va snaturata"

Già ordinario di Economia e Gestione delle Imprese all’università di Verona, Claudio Baccarani, oggi professore Emerito dell’ateneo veneto, è stato in passato vicepresidente Aimag e a lungo direttore del Dipartimento di Economia di Univr. A lui abbiamo chiesto di rispondere in merito alla discussione che contrappone oggi i comuni aderenti al Patto di Sindacato della multiutility della Bassa.

Professore, quale è oggi il valore di Aimag?

"Il valore dell’azienda non sta tanto in aspetti patrimoniali, ma nella capacità di raggiungere quei risultati, al legame che Aimag ha col territorio. Mi piace ricordare tra i riconoscimenti che Aimag ha avuto il premio Top Utilities per le eccellenze nei servizi pubblici locali, vinto nel 2019 ’per l’elevato livello dei servizi offerti ai propri clienti, per la chiarezza delle informazioni su qualità e tariffe e per l’attenzione al territorio e ai cittadini’".

Cosa accade se non si rinnova il patto di sindacato?

"Il patto di sindacato è un accordo tra tutti o alcuni dei soci, diverso dallo statuto e dall’atto costitutivo, finalizzato a disciplinare determinati aspetti della vita sociale. Nel caso specifico è un accordo tra i comuni azionisti Aimag per muovere in sintonia nelle decisioni aziendali attraverso il mantenimento in mano pubblica di una percentuale di azioni ordinarie non inferiore al 60%. Se non si rinnova si complica il governo dell’impresa perché possono mutare le maggioranze di controllo portando l’azienda a ridiscutere le proprie scelte strategiche di fondo, per non dire le ragioni stesse per le quali l’azienda esiste".

Aimag ha veramente bisogno di un partner industriale?

"Il partner industriale è quello che apporta conoscenze tecniche all’azienda, il saper fare certe cose. Quello che si può dire sulla base delle performance aziendali è che la dimensione tecnologica minima per il raggiungimento di prestazioni efficienti Aimag la possiede. Non vedo certo problemi ad avviare partnership nel momento in cui l’azienda ne valutasse l’opportunità in coerenza con le proprie scelte strategiche". Una virata verso Hera rappresenta un rischio?

"Il rischio maggiore che vedo è il cambiamento di paradigma decisionale. Considerata la configurazione di Hera, i modelli di decisione di tipo capitalistico potrebbero assumere un ruolo prioritario nei processi decisionali allontanando l’azienda dai suoi stakeholder principali, quali le persone impegnate in azienda, i comuni, i clienti e con loro la comunità e il territorio".

Alcuni comuni suggeriscono un comitato di monitoraggio e un comitato di indirizzo. Sono necessari?

"Bisogna stare attenti a non duplicare le strutture per il rischio di generare diseconomie organizzative. C’è già la direzione del patto che svolge in sostanza il ruolo di comitato di indirizzo. Oltre a questi aspetti organizzativi, credo sarebbe bene pensare agli indirizzi strategici, magari valutando l’opzione di aderire al modello delle Benefit Corporations, o delle imprese benefit, che si impegnano a creare benefici per le persone, le comunità e il pianeta oltre che per i portatori di capitale".

Alberto Greco