REDAZIONE MODENA

Emanuele Galloni (Hera): "L’acqua del rubinetto è sicura e fa risparmiare. Facciamo molte analisi"

Il responsabile del servizio idrico: "E’ ricca di oligominerali e ha poco sodio"

Emanuele Galloni (Hera): "L’acqua del rubinetto è sicura e fa risparmiare. Facciamo molte analisi"

L’acqua del rubinetto è buona, fa risparmiare e preserva l’ambiente. Lo dice il report ‘In buone acque’ di Hera. La multiutility eroga questo servizio ogni giorno a 3,6 milioni di persone, garantendo qualità e continuità di una fornitura essenziale grazie a investimenti significativi in impianti e manutenzione. In provincia di Modena, nel quinquennio 2022-26, sono 138 i milioni di euro investiti sul circuito idrico integrato, di cui 31 milioni nell’anno in corso. Il Modenese conta circa 5mila chilometri di acquedotto e 2.300 chilometri di fognature, per 20.600 contratti attivi.

Emanuele Galloni, responsabile del Servizio idrico di Modena, l’acqua del rubinetto è sicura?

"Vengono effettuate oltre 2.800 analisi al giorno, un milione all’anno dai laboratori di Hera ma anche dall’Ausl e tutte confermano che l’acqua è buona e sicura, a basso tenore di sodio, ricca di oligoelementi in linea con quelli delle acque minerali in bottiglia".

Quindi si può quindi bere?

"Certo, a questo proposito, nel report è possibile leggere l’etichetta dell’acqua che tra l’altro è riportata anche in bolletta. Nei territori Hera il costo medio per 1.000 litri di acqua è 2,3 euro, poco più di 0,2 centesimi di euro al litro. Il suo utilizzo, al posto di quella in bottiglia, permetterebbe a una famiglia di tre persone un risparmio di oltre 570 euro all’anno. A questo beneficio economico se ne aggiunge anche uno ambientale: il 53% dei clienti Hera beve acqua di rubinetto (sempre o a volte), evitando così l’utilizzo di circa 477 milioni di bottiglie di plastica. Se lo facesse il 100%, se ne eviterebbero oltre 1 miliardo".

Quali sono gli investimenti più rilevanti già effettuati e previsti in provincia?

"E’ in corso la realizzazione delle due dorsali plano appenniniche Valle Secchia e Valle Panaro, che vedono investimenti nell’ordine di 5 milioni di euro circa. Questi lavori sono finalizzati a potenziare il sistema appenninico modenese. In merito al potenziamento della rete fognaria ricordo l’intervento di salvaguardia idraulica effettuato nella zona di Fossalta a Modena con la realizzazione sia della nuova rete fognaria sia della vasca di laminazione a servizio della zona. In ambito impianti di potabilizzazione sottolineo il nuovo pozzo di San Cesario in grado di implementare la fornitura sia alla dorsale appenninica della valle Panaro che la stessa città di Modena, così come il nuovo potabilizzatore di Rio delle Ghiare a servizio degli abitati di Sestola e Lama Mocogno".

Qual è lo stato di salute della rete?

Negli ultimi 6 anni le rotture su allacci e reti si sono ridotte di circa il 20% e il trend è in discesa su scala provinciale anche nel primo semestre 2023. In estate le rotture sono più frequenti a causa dei continui movimenti del terreno dovuti all’alternanza di periodi a forte siccità e di intense piogge. Tra gli strumenti adottati, i contatori di ultima generazione che ‘ascoltano’ le perdite e ci permettono di intervenire tempestivamente sulla rete".

Ci spieghi l’applicazione dell’intelligenza artificiale nel ciclo dell’acqua.

" Il progetto realizzato sul depuratore modenese con Ammagamma ha visto la creazione di un sistema basato sull’intelligenza artificiale capace di controllare il processo di ossidazione, che è la fase fondamentale del ciclo di depurazione, prevedendo anticipatamente i fabbisogni di ossigeno necessari al processo. Ciò permette di ottimizzare i consumi di energia e di migliorare la qualità dell’acqua in uscita. L’acqua che esce dal depuratore, infatti, viene immessa nei canali per scorrere verso il Panaro. La sua migliore qualità si riflette quindi sull’ambiente".