
Roberto Butelli
Modena, 25 maggio 2025 – Sono stati oltre cento i minori denunciati a Modena lo scorso anno; quasi una ventina, invece, quelli arrestati. Di questi oltre 120 minori, quasi una trentina sono stati perseguiti per armi o comunque per il possesso di oggetti atti ad offendere, tra cui lo spray al peperoncino. A lanciare l’allarme sul fenomeno, ritenendo che gli approcci nei confronti del disagio giovanile debbano essere vari ed organizzati su più fronti poiché non si risolvono solo a ‘colpi di organici di polizia’ è il Siulp. Intanto venerdì sera verso le 19,30 un gruppo di 20 ragazzini stranieri avrebbe lanciato sassi contro la chiesa di San Pio X e contro i passanti creando caos.
"La polizia c’è e fa la sua parte – affermai il segretario generale Roberto Butelli - come le altre forze dell’ordine ma non è possibile piazzare una pattuglia ad ogni angolo di strada, come molti vorrebbero, così come non è possibile perseguire i reati commessi dai minori alla stregua di quelli commessi dai maggiorenni. Siamo certi che da questi dati da noi ricostruiti, ai quali andrebbero aggiunti quelli delle altre Forze di Polizia e del resto della provincia, si possa ben comprendere la portata del problema giovanile, ma soprattutto dal cambio di mentalità che sta avvenendo negli ultimi anni: avere un’arma al seguito, anche se si è minori, sta diventando una cosa normale – sottolinea Butelli – Ricordiamo che oltre ai coltelli, sono stati sequestrati spray al peperoncino e addirittura taser che, seppur non usati, sono emblematici su come il panorama stia cambiando debordando nella violenza gratuita".
Butelli fa presente poi come la legge tuteli i minori in maniera diversa e più profonda rispetto ai maggiorenni: "Basta infatti pensare che la convenzione internazionale di Dublino indica i minori autori di reato quali vittime a loro volta, e da qui prevede percorsi e garanzie diverse rispetto ai maggiorenni. E l’italianissima legge Zampa stabilisce che nel corso delle visite ed accertamenti medici per stabilire le età di coloro i quali sono privi di documenti, davanti anche al più piccolo dubbio, ovvero quando il medico non è sicuro al 100% dell’età del soggetto, questo è da considerarsi sempre e comunque minore e quindi godere di tutte le previste garanzie di legge – continua. Al di là di questi problemi oggettivi, riteniamo che gli approcci dei confronti del disagio giovanile debbano essere vari ed organizzati su più fronti: poiché osserviamo che i dati per Modena del 2025 non sembrano mostrare un’inversione di tendenza, come Siulp auspichiamo che vengano aiutati in primis i genitori di adolescenti e preadolescenti, ma anche tutti quelli che svolgono il ruolo di educatori. Appellarsi anche in questo caso agli organici – che sono ovviamente utili – o al passaggio di fascia della Questura, riteniamo contribuisca a sminuire un problema che non è esclusivamente sicurezza, ma è anche di natura sociale e culturale".
Ieri il fenomeno delle baby gang è stato affrontato a 360 gradi durante un convengo organizzato dall’avvocato Deborah De Cicco. Presenti, tra gli altri, Luca Pastorelli e Mario Paternoster.